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Omicidio Meredith: padre Sollecito, in trepidazione ma sereni

24 marzo 2015 | 18.39
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Francesco Sollecito all'Adnkronos: "Siamo convinti di come stanno le cose e di quello che abbiamo prodotto per smentire tutto ciò che hanno scritto i giudici di Firenze". La difesa ha messo in rilievo oltre 200 tra "sviste, lapsus ed errori grossolani" nella sentenza della Corte di Firenze

Francesco Sollecito (Infophoto)
Francesco Sollecito (Infophoto)

"Siamo in trepidazione ma allo stesso tempo sereni nella stessa misura in cui siamo convinti di come stanno le cose e di quello che abbiamo prodotto per smentire tutto ciò che hanno scritto i giudici di Firenze". Lo dice all'Adnkronos Francesco Sollecito, alla vigilia dell'udienza della Corte di Cassazione che deciderà se confermare o meno la sentenza con cui la Corte d'assise d'appello di Firenze il 30 gennaio 2014 ha condannato il figlio Raffaele a 25 anni di reclusione e Amanda Knox a 28 anni e 6 mesi per l'omicidio della giovane studentessa inglese Meredith Kercher avvenuto a Perugia nella notte tra il 1° e il 2 novembre del 2007.

Gli ultimi giorni l'ingegnere pugliese li ha trascorsi a Bisceglie nell'abitazione del padre. Quest'ultimo conferma che entrambi saranno in aula domani nella capitale. "Stiamo arrivando a Roma in questo momento - spiega - Raffaele è in auto con me". Nel suo ricorso alla Suprema corte, la difesa di Sollecito ha messo in rilievo oltre 200 tra "sviste, lapsus ed errori grossolani" nella sentenza della Corte di Firenze. "Credo che anche nella discussione citerà questo elemento", si limita a dire Francesco Sollecito.

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