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Omicidio stradale: vedova vittima, approvazione momento di civiltà

02 marzo 2016 | 20.08
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Marina Cona con il marito ucciso da un tir
Marina Cona con il marito ucciso da un tir

"Ho sempre pensato che l’omicidio stradale fosse un tema trasversale che andasse al di là della politica ed appartenesse solo alle coscienze delle persone. Purtroppo l'iter parlamentare si è dimostrato talmente complesso e frastagliato, da far ravvisare la necessità al Governo di richiedere il ricorso alla Fiducia. Considero l’approvazione di oggi pomeriggio ed il voto dell’aula del Senato un grande momento di civiltà". Lo ha detto Marina Fontana, vedova di Roberto Cona, ucciso da un tir in autostrada due anni fa, commentando l'approvazione della legge sull'omicidio stradale al Senato. Lei stessa rimase gravemente ferita nell'incidente. "Un Parlamento che di fronte ad argomenti sensibili così importanti, che riguardano le tantissime vittime della strada, ingiustamente rubate alla vita (10 vittime al giorno), ed il profondo dolore dei familiari, ha saputo, con una maggioranza indiscutibile, e trasversale, porre finalmente la prima pietra su un tema così delicato come è quello dell’omicidio stradale", aggiunge Marina Cona che da anni chiede l'approvazione della legge.

"Certamente il testo è perfettibile, certamente il ricorso alla fiducia, lascia riflettere, ma fa anche emergere “fortemente” la volontà di questo Governo di volere proseguire su una strada di certezza del diritto, di cui questo Paese ha bisogno, in molti campi - dice - Mi sento a livello personale di esprimere sentimenti di soddisfazione, per rimanere coerente con il mio pensiero originale, che questa era una battaglia per chi nel futuro avrà giustizia. Per il passato, purtroppo non avrà valore, ed io ho già sofferto abbastanza".

"Il grazie va a tutti noi, ai genitori, mogli, mariti, fratelli, famigliari tutti, coraggio. Il grazie va alla bella politica. E consentitemi di dire grazie a questo governo ed al suo presidente del consiglio, che su questo tema ci ha sempre messo la faccia. Grazie ai media, ai giornalisti, grazie a chi non ha mai smesso di lottare, gratuitamente, senza alcun beneficio personale, per un futuro di vera giustizia - conclude - L’omicidio stradale adesso è legge, andiamo avanti, insieme".

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