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Palermo: Palazzolo, mai pentito di avere fatto arrestare Helg

22 ottobre 2015 | 11.58
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Santi Palazzolo, vittima di Helg
Santi Palazzolo, vittima di Helg

"Cosa ho provato quando ho visto Helg seduto a un metro di distanza da me? Solo indifferenza, tanta indifferenza. Null'altro. Non provo nessun tipo di sentimento. Anche se averlo lì accanto, a pochi centimetri da me, lo ammetto, non è stato assolutamente piacevole. Ma io ho fatto il mio dovere. Senza farmi impressionare dalla sua presenza". Così, l'imprenditore Santi Palazzolo, uscendo dall'aula 21 del Palazzo di giustizia di Palermo, dove si è appena conclusa l'udienza del processo a carico di Roberto Helg, l'ex Presidente di Confcommercio Palermo, arrestato lo scorso 3 marzo mentre intascava una tangente da 100 mila euro. Oggi Palazzolo, che si è costituito parte civile nel processo, in udienza, ha ripercorso tutte le tappe della vicenda, dalla richiesta della tangente fino all'arresto, nell'ufficio di Helg alla Camera di commercio. "Io non cambierei una sola virgola di ciò che ho fatto - dice ancora Palazzolo - Sono certo, con tutta la mia famiglia, di avere fatto la cosa giusta. Tutto il resto è lasciato all'opinione del pubblico e, ovviamente, al giudizio del giudice che dovrà decidere". "Io non ho fatto la denuncia per avere la proroga del contratto in aeroporto - dice ancora Palazzolo - L'ho fatto perché andava fatto. Punto. Perché, se avessi dovuto ragionare in termini di concessione della proroga, non so se mi conveniva pagare e avere la certezza della proroga del contratto di affitto all'aeroporto...".

Santi Palazzolo ricorda ancora quanto accaduto lo scorso inverno, quando si rivolse a Helg per chiedere la proroga del contratto di affitto. L'imprenditore aveva anche chiamato l'allora direttore generale Carmelo Scelta, che poi incontrò nella sua pasticceria di Cinisi. Nel frattempo, Scelta, indagato per questa vicenda, è stato licenziato dal Cda della Gesap, la società di gestione dell'aeroporto di Palermo. "Non entro nel merito del licenziamento - dice Palazzolo - in quanto al nostro incontro posso solo dire che io gli chiesi di incontrarlo in aeroporto per discutere con lui della proroga del contratto e lui mi rispose che sarebbe venuto a trovarmi in pasticceria. Cosa poi avvenuta. Abbiamo parlato da medel contratto".

Ex Presidente Confcommercio ammise di avere preso la tangente 'per problemi economici'

Dopo essersi rivolto, a fine febbraio, a un amico, capitano dei Carabinieri, che gli consigliò di rivolgersi al Nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo, Palazzolo andò in piazza Verdi, sedel del Comando provinciale dell'Arma. "Andai con mio genero - dice - e raccontai della richiesta di denaro di Roberto Helg". L'imputato, durante l'interrogatorio, aveva ammesso davanti ai magistrati di avere chiesto e intascato la mazzetta e si giustificò dicendo che non era mai accaduto prima e che aveva agito per "necessità economiche". Anche se quando i pm gli chiesero quanto guadagnasse al mese, fu costretto ad ammettere di prendere circa otto mila euro. “So di avere sbagliato – aveva detto – ma mi hanno pignorato casa e avevo bisogno di denaro”. Il processo è stato rinviato al prossimo 29 ottobre, giorno in cui sarà emessa la sentenza.

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