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Papa Francesco ai fedeli all'Angelus: ''Portate sempre un Vangelo tascabile''

16 marzo 2014 | 13.05
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Papa Francesco ai fedeli all'Angelus: ''Portate sempre un Vangelo tascabile''

Un Vangelo 'tascabile', da portare sempre con sé. E' questo l'invito che papa Francesco propone ai fedeli raccolti in piazza San Pietro, per la recita dell'Angelus. Fuori dal testo scritto, il Papa fa una domanda diretta alla folla: "Voi leggete tutti i giorni un passo del Vangelo? Sì? No? Metà e metà? Alcuni sì e alcuni no... ma è importante!".

Quindi, il Papa suggerisce come "cosa buona" da fare, "avere un piccolo Vangelo e portarlo con noi, in tasca o nella borsa, per leggere un piccolo passo in qualsiasi momento della giornata. E' Gesù che ci parla nel Vangelo. Non è difficile - incoraggia Francesco - e non è nemmeno necessario che siano tutti e quattro i Vangeli: ne basta uno, piccolino, portato sempre con noi". E riceve un sì corale in risposta dalla folla di fedeli.

"Salita e discesa" sono i due termini sui quali papa Francesco invita a riflettere, commentando le pagine odierne del Vangelo, esortando ad "imparare un po' di più a 'salire' con la preghiera e a 'scendere' con la carità fraterna".

Spiega il Papa: "Noi abbiamo bisogno di andare in disparte, di salire sulla montagna in uno spazio di silenzio, per ritrovare noi stessi e percepire meglio la voce del Signore. Ma non possiamo rimanere lì! - avverte - L'incontro con Dio nella preghiera ci spinge nuovamente a scendere dalla montagna e ritornare in basso, nella pianura, dove incontriamo tanti fratelli appesantiti da fatiche, ingiustizie, povertà materiale e spirituale".

"A questi nostri fratelli che sono in difficoltà, siamo chiamati a portare i frutti dell'esperienza che abbiamo fatto con Dio, condividendo con loro i tesori di grazia ricevuti", ricorda ancora papa Francesco nel testo che precede l'Angelus, chiedendosi: "Ma se non siamo stati con Dio, se il nostro cuore non è consolato, come potremo consolare?".

Per il Papa, "questa missione riguarda tutta la Chiesa, ed è responsabilità in primo luogo dei Pastori, i vescovi e i sacerdoti, chiamati a immergersi in mezzo alle necessità del Popolo di Dio, avvicinandosi con affetto e tenerezza specialmente ai più deboli e piccoli, agli ultimi. Ma per compiere con gioia e disponibilità quest'opera pastorale - sottolinea - i vescovi e i sacerdoti hanno bisogno della preghiera dell'intera comunità cristiana".

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