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Pd scende in piazza, ironia M5S

02 settembre 2018 | 08.50
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Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Il Pd scende in piazza il 29 settembre contro il governo. "Sarà un appuntamento tra intimi", ironizza Manlio Di Stefano, sottosegretario M5S agli Esteri.

"Sarà 'la piazza per l'Italia che non ha paura'", dice il segretario del Pd, Maurizio Martina, in un'intervista alla Repubblica, annunciando una manifestazione nazionale per rilanciare e rivitalizzare il rapporto tra partito e cittadini. "Penso che sia venuto il momento - spiega -di chiamare a una mobilitazione nazionale gli italiani che non si rassegnano a vedere questo Paese in preda ai seminatori di odio. Il Pd fa un passo avanti e chiede a tutti di fare altrettanto".

L'annuncio ha scatenato l'ironia dei 5 Stelle. "Il popolo italiano non dimentica, e se a fine mese Martina e i suoi andranno in piazza sarà un appuntamento tra intimi, come è stato alle urne lo scorso 4 marzo'', ha commentato Manlio Di Stefano. ''Martina - afferma - pensa a un nuovo Pd, quando tutto, nella politica dem, resta vecchio. Forse il segretario dimentica cosa rappresenta il suo partito per il Paese: l'ex governo delle inchieste penali della famiglia Renzi, dei favori ad Autostrade, dello svendersi all'Ue per 80 euro di flessibilità.

''Come fa Martina - chiede - a parlare di un nuovo partito che si butti nel Paese reale, se l'esecutivo di cui faceva parte viveva nel mondo dei sogni e delle banche? Se è sua intenzione allearsi con un Macron che vuole fare dell'Italia l'unico porto di approdo per i migranti? L'ipotetico nuovo Pd sarà esattamente come il vecchio, con il solo chiodo fisso di gestire l'accoglienza con le proprie cooperative".

"La fatica e i sacrifici della gente, di cui parla Martina, sono gli stessi sui quali il Pd ha sciacallato con i suoi sprechi, come i 150 milioni dell'Air Force Renzi. Siamo noi, che stiamo ricomponendo i cocci di un'Italia distrutta dai vecchi partiti, che abbiamo inaugurato la Terza Repubblica con il governo del cambiamento e che siamo realmente al fianco dei cittadini, a rappresentare il presente e il futuro. Loro potranno anche cambiare nome al partito, ma l'intento resterà sempre e solo occupare le poltrone'', conclude Di Stefano.

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