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Pena di morte, i 5 paesi che hanno eseguito più condanne nel 2016

11 aprile 2017 | 09.57
LETTURA: 4 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Nel 2016, almeno 1.032 persone sono state messe a morte in 23 paesi nel mondo. La denuncia arriva da Amnesty International che nel rapporto pubblicato oggi sottolinea come la maggioranza delle condanne a morte siano state eseguite in Cina, Iran, Arabia Saudita, Iran e Pakistan, in questo ordine. La Cina - prosegue - rimane il maggior esecutore al mondo, ma la reale entità dell’uso della pena di morte in questo paese è sconosciuta perché i dati sono classificati come segreto di stato.

Per questo motivo, il dato complessivo di 1.032 esecuzioni non tiene in considerazione le migliaia di sentenze capitali che si ritiene siano eseguite in Cina ogni anno. Nel 2015, Amnesty International aveva registrato 1.634 esecuzioni in 25 paesi, un picco storico senza precedenti dal 1989.

Escludendo la Cina, l’87% di tutte le condanne a morte sono state eseguite soli in 4 paesi: Iran, Arabia Saudita, Iraq e Pakistan. Per la prima volta dal 2006, gli Stati Uniti d’America non sono tra i primi cinque esecutori al mondo, indietreggiando al settimo posto dietro l’Egitto. Negli Stati Uniti d’America sono state messe a morte 20 persone, il numero più basso registrato dal 1991.

Durante il 2016, ben 23 paesi, circa un paese su otto, hanno eseguito sentenze capitali. Questo numero è diminuito significativamente rispetto a 20 anni fa (40 paesi nel 1997). Bielorussia, Botswana, Nigeria e le autorità dello Stato Palestinese hanno ripreso la pratica delle esecuzioni nel 2016. Ciad, India, Giordania, Oman ed Emirati Arabi Uniti, tutti paesi che hanno messo a morte almeno una persona nel 2015, non ne hanno eseguite nel 2016. Nel mondo, 142 paesi, più di due terzi, sono abolizionisti per legge o nella pratica.

Nel 2016, due paesi, Benin e Nauru, hanno abolito la pena capitale per tutti i reati. In totale, sono 104 i paesi che l’hanno abolita, la maggioranza dei paesi al mondo. Nel 1997 i paesi completamente abolizionisti erano solo 64. Nel 2016 sono state registrate commutazioni di pena e provvedimenti di grazia in 28 paesi. Almeno 60 persone condannate a morte sono state prosciolte in 9 paesi: Bangladesh (4), Cina (5), Ghana (1), Kuwait (5), Mauritania (1), Nigeria (32), Sudan (9), Taiwan (1) e Vietnam (2).

Amnesty International ha registrato 3.117 sentenze capitali in 55 paesi nel 2016, un aumento rilevante rispetto al dato del 2015 (1.998 in 61 paesi). In 12 paesi l’aumento è stato particolarmente significativo, tuttavia per alcuni di questi, come nel caso della Thailandia, è dovuto al fatto che le autorità hanno fornito ad Amnesty International informazioni dettagliate.

Alla fine del 2016, almeno 18.848 persone erano detenute nei bracci della morte in tutto il mondo. Nel 2016, sono stati utilizzati i seguenti metodi di esecuzione: decapitazione, fucilazione, impiccagione e iniezione letale. Si sono tenute esecuzioni pubbliche in Iran (almeno 33) e in Corea del Nord.

I rapporti indicano che almeno due persone, minorenni al momento del reato per il quale sono stati condannati, sono stati messi a morte nel 2016 in Iran.

In molti paesi dove le persone sono state condannate o messe a morte, il procedimento giudiziario non ha rispettato gli standard internazionali sul giusto processo. Sono stati riportati casi di confessioni estorte sotto tortura o altri maltrattamenti in diversi paesi, tra cui, Arabia Saudita, Bahrain, Cina, Corea del Nord, Iran e Iraq.

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