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Ricerca: per 68% italiani cani e gatti come figli

12 novembre 2014 | 19.07
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Una ricerca presentata oggi a Milano, evidenzia il ruolo sempre più 'umano' rivestito dagli animali domestici

Ricerca: per 68% italiani cani e gatti come figli

Sono sempre di più coloro che considerano il proprio animale domestico un familiare a tutti gli effetti. E' quanto emerge da una ricerca, condotta da AstraRicerche per Agras Delic, sul rapporto tra 'noi e gli animali da compagnia'. "Il 68 per cento degli italiani - spiega Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche - inclusi i non possessori di cani e gatti, dichiara di conoscere persone per le quali gli amici a quattro zampe sono a tutti gli effetti un membro della propria famiglia". Per cani e gatti di casa, cioè, si prova un affetto "come se fossero figli" e che, di fatto, sempre più spesso sostituisce quello dei figli.

Una volta adottato, "l’animale da compagnia entra a far parte della quotidianità delle persone con un livello di interazione e di coinvolgimento affettivo assai più alti di quelli riscontrabili in passato". Non di rado, sottolinea ancora Finzi, "si assiste addirittura a un rapporto ribaltato, basato sull’assistenza psicologica e affettiva che l’animale fornisce all’umano. Relazione che diventa spesso un sostegno del quale molti umani oggi, piaccia o no, non sanno più fare a meno".

In questo senso, aumenta anche l'importanza assegnata alla salute, al benessere e all’alimentazione degli animali da compagnia: la ricerca evidenzia che il 48% dei proprietari di cani e gatti pretende dal pet food le stesse qualità ricercate nel comparto food & beverage riservato agli umani. "Proprio perché si tratta di una fondamentale manifestazione di affetto e di cura - afferma Finzi - la scelta del pet food è indirizzata al meglio dal punto di vista organolettico, così da regalare al cane o al gatto la stessa soddisfazione e felicità che ci derivano dalla buona tavola. Allo stesso tempo - conclude - il prodotto non solo non deve danneggiare la salute, ma anche contribuire a mantenere il benessere psicofisico. Da ciò discende il sì alla naturalità".

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