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Pnrr, Mozzi (Comm. Ue): "Piano italiano tra più estesi, visto con ammirazione dagli Stati membri"

Adelaide Mozzi, membro della Task force per la ripresa e la resilienza, segretariato generale della Commissione europea, è intervenuta al sesto Tavolo tecnico Csel del 2022, dal titolo 'Il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti del Pnrr: prepararsi al cambio di paradigma legato alla performance degli Investimenti'.

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29 giugno 2022 | 07.01
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“Questa settimana, come Commissione Ue raggiungeremo l'obiettivo di cento miliardi erogati a tutti gli Stati membri nell’ambito del Next generation Eu. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano è uno dei più estesi ed è visto con ammirazione dagli altri stati membri. C’è grande apprezzamento su questo ma adesso bisogna dimostrare la capacità di implementazione. Sicuramente non c’è l’aspettativa che tutto proceda in modo perfetto ma è importante continuare con il grande impegno e lo sforzo profuso sinora per essere il più efficaci possibili”. A dirlo Adelaide Mozzi, membro della Task force per la ripresa e la resilienza, segretariato generale della Commissione europea, intervenendo al sesto Tavolo tecnico Csel del 2022, dal titolo 'Il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti del Pnrr: prepararsi al cambio di paradigma legato alla performance degli Investimenti'.

Per Adelaide Mozzi, "il Piano resta lo strumento migliore di cui disponiamo per favorire la ripresa, anche alla luce di questa ulteriore crisi. Ci sono molti aspetti del Pnrr, come le riforme, che non sono legati e influenzati dall’aumento dei prezzi. Il nostro obiettivo deve essere cercare di implementare il piano così com’è, perché proprio questa può essere la risposta per uscire anche dalla crisi correlata al conflitto bellico. I costi legati agli interventi sono stati stimati per cui ci sono certamente alcuni interventi che necessiteranno di finanziamenti aggiuntivi, anche alla luce degli aumenti, ma ce sono certamente altri i cui costi stimati erano invece superiori alla realtà e dai quali si potranno quindi reperire delle risorse per compensare eventuali differenziali di costo".

"A queste - sottolinea - si aggiungeranno delle risorse nazionali stanziate ad hoc. È chiaro che c’è un impatto sui prezzi ma bisogna veramente cercare di implementare i piani così come sono, non ci sono le basi per ridiscutere i piani in generale, anche perché questo sarebbe estremamente complesso dal punto di vista procedurale. Eventuali modifiche che dovessero rendersi necessarie riguarderanno solo casi eccezionali e molto circostanziati”.

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