Addio a Forattini, La Russa: "L'ho conosciuto e apprezzato, mai offensivo verso nessuno"

Bertinotti: "Craxi con stivali alla Mussolini e Berlinguer in vestaglia nella storia". Occhetto: "Un grandissimo, con le sue vignette entrava nei problemi della politica". Amato: "Ero ammirato dalle sue vignette che mi prendevano in giro"

Giorgio Forattini (Ipa)
Giorgio Forattini (Ipa)
04 novembre 2025 | 19.07
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"Forattini? L'ho conosciuto e apprezzato, mai offensivo verso nessuno, e capace con la satira di raccontare la politica". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ricorda con l'Adnkronos Giorgio Forattini, morto oggi a 94 anni. "Qualche vignetta - aggiunge - me l'ha dedicata pure a me e la conservo a Milano, a casa".

Da Achille Occhetto a Fausto Bertinotti a Giuliano Amato, i politici affidano all'Adnkronos il ricordo del "re della satira".

"Forattini è stato un grandissimo, un vignettista molto delicato e acuto, uno che con la sua opera entrava nei problemi della politica con intelligenza e senso dell'umorismo, sempre con eleganza e dignità", dice Achille Occhetto, l'ultimo segretario del partito comunista italiano, tra i politici al centro della matita di Forattini negli anni '80 e '90. "Le sue vignette erano tutte divertenti", ricorda l'autore della svolta della Bolognina. Anche quelle che la ritraevano? "Certo, io non me la sono mai presa, figurarsi...".

"Sarà banale dirlo, ma Forattini ha illustrato un ciclo della storia politica italiana, centrando i suoi protagonisti, ponendoli nel cuore di una satira che diventa espressione, una cosa che gli è riuscita davvero bene...", osserva Fausto Bertinotti, storico leader della sinistra ed ex presidente della Camera. Bertinotti sceglie di ricordare in particolare due vignette che "restano davvero nella storia".

"Una è quella di Craxi con gli stivali alla Mussolini" più volte disegnato da Forattini, in varie pose, ma sempre con il richiamo al Duce, l'altra invece è quella che prende di mira il leader del Pci, Enrico Berlinguer, ritratto "in vestaglia che legge sulla poltrona di casa l'Unità, e sorseggia il tè, disturbato dai cori dei cortei che sfilano sotto la sua finestra". "Bastano questi due ritratti di due personaggi tra loro lontani, ma così ben raccontati, a mostrare lo sguardo critico di Forattini", conclude l'ex leader di Rc.

"Nelle vignette di Giorgio Forattini trasparivano a volte i suoi sentimenti personali contro i personaggi raffigurati - il ricordo dell'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato - Se ti toglieva il volto, per qualche ragione ce l'aveva con te. In altri casi amplificava un difetto fisico, anche piccolo, per caratterizzare il personaggio. Io venni collocato da lui in questa categoria. Non ce l'aveva con me. E io non ce l'avevo con lui. Ero anzi quasi sempre ammirato".

A parlare all'Adnkronos è anche lo storico Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, che del leader repubblicano presidente del Consiglio e presidente del Senato fu segretario e uno dei più stretti collaboratori. "Giorgio Forattini lamentava di essere troppo amico di Giovanni Spadolini per risultare graffiante come dovrebbe essere un caricaturista. In effetti quel gioioso bambinone grasso e nudo, con i genitali piccoli piccoli e il Tricolore in mano, aveva contribuito e non poco alla popolarità di Spadolini", dice Ceccuti.

"Appena appariva nei giornali una vignetta sulla sua persona, lo statista fiorentino chiedeva il disegno originale: i pochi che gli erano rimasti Forattini li ha donati alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia, incrementando la ricca collezione - precisa il professor Ceccuti - Il prossimo anno la Fondazione organizzerà una mostra sulla vita politica di Giovanni Spadolini attraverso la caricatura: verrà dedicata all'amico Giorgio Forattini che tante volte gli ha strappato un sorriso".

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