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Province: sindacati, tagli levano fondi a cittadini, iniziata manifestazione a Roma

11 aprile 2015 | 10.16
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L'allarme di Fp Cigil, Cisl Fp e Uil Fpl sulla Riforma. In Piazza S.S.Apostoli anche Susanna Camusso: "Oggi cominciamo lotta, siamo pronti a usare anche gli scioperi". Per la leader Cgil è poco chiaro dove vanno a finire le funzioni: "Chiediamo una decisione". E anche i cani 'protestano' al fianco dei loro padroni, se il mio 'amico' perde il lavoro io che mangio? (Foto - Video)

Province: sindacati, tagli levano fondi a cittadini, iniziata manifestazione a Roma

Viabilità, edilizia scolastica, tutela dell'agricoltura e delle foreste, centri per l'impiego: tagliare fondi alle Province "leva soldi e servizi ai cittadini". Con questo slogan i sindacati hanno protestato oggi a Roma, in Piazza Santissimi Apostoli, con una manifestazione indetta da Fp Cigil, Cisl Fp e Uil Fpl contro la riforma delle Province. La piazza si è riempita rapidamente, fin dalla prima mattina, di bandiere e striscioni delle sigle sindacali. "Togliere soldi alle Province è togliere fondi anche alla cultura perché vengono meno i sostegni alle biblioteche e ai centri di lettura", un situazione che "pagano anche i giovani studenti", ha detto la segretaria aziendale Cgil Evi Galiano di Brindisi. In piazza S.S. Apostoli è arrivata anche la leader della Cgil, Susanna Camusso.

La manifestazione (FOTO - VIDEO) contro la riforma della Province è stata solo un primo passo perchè "oggi cominciamo una lotta che vuole avere dei risultati e che utilizzerà tutte le forme possibili", ha sottolineato Camusso rispondendo ai giornalisti che le hanno chiesto se il sindacato è disposto ad arrivare anche allo sciopero. A tutt'oggi, ha aggiunto, "non è chiaro dove vanno le funzioni delle Province" per questo "chiediamo che ci sia una decisione per un provvedimento che salvaguardi e ristabilizzi i precari che sono nelle Province". I precari, ha sottolineato la leader del sindacato di Corso d'Italia, "sono molti nelle Province, in particolare nei Centri dell'impiego, cioè quelli che dovrebbero essere i luoghi per le politiche attive del lavoro". Riguardo le funzioni delle Province, Camusso ha evidenziato inoltre che "qualcuno le rimanda alle leggi regionali, altri parlano delle Città metropolitane". "Però -ha aggiunto- siamo nella condizione per cui i servizi che fanno le Province, pensate solo alla manutenzione delle scuole o piuttosto ai riscaldamenti, ora non si capisce a chi vanno e, quindi, si disperdono dei servizi che sono importanti per i cittadini".

Parlando dal palco allestito in piazza, Daniela Volpato, segretario aggiunto Cisl Fp, ha rimarcato il secco "no a questa riforma delle Province che non c'è". "Noi -ha detto- ne vogliamo una vera". Mentre Giovanni Faverin di Cisl Fp ha tracciato uno scenario che vede coinvolti migliaia di giovani precari delle Province. "Il Governo -ha ricordato- elimina 2.000 giovani precari dalle Province". In discussione, ha aggiunto, "ci sono anche 20 mila persone che potevano essere ricollocate nelle Regioni e nei Comuni, invece il Governo toglie lavoro. Non lo permetteremo". Infine Rossana Dettori, segretario generale di Cgil Fp, ha lanciato il suo j'accuse al Governo che "continua a non dare un contratto a tre milioni di dipendenti pubblici".

E in piazza, accanto ai loro padroni che protestavano, sono scesi anche diversi i cani. Lenny, meticcio di 2 anni, salvato da cucciolo dopo essere stato gettato in un cassonetto, guarda perplesso il suo 'amico' Roberto Bolino, dipendente del Sistema Informativo Geografico (Gis) della provincia di Roma. "Dopo il taglio di 300 euro al mese sulla produttività e lo stipendio che da settembre potrebbe non arrivare più, anche il mio cane vede solo nebbia nel suo futuro" ha commentato Bolino. "Lui rimarrà con me sempre, questo è certo, ma siamo tutti seriamente preoccupati su come portare avanti la famiglia e anche i nostri amici a quattro zampe" ha detto Bolino. "La situazione è critica davvero, siamo in previsione di forti tagli occupazionali" incalza Tommaso Maggi, anche lui dipendente Gis 'a rischio' della Provincia di Roma. "Non c'è un progetto, e ci sono situazioni ancora più critiche della nostra, come i colleghi della Privincia di Vibo Valentia che non prendono lo stipendio da tre mesi" sottolinea. Va invece un po' meglio "per i dipendenti di Emilia Romagna, Toscana e Umbria, Regioni che hanno provveduto a inquadrare il personale delle Province. Il Lazio, invece, ancora non si pronuncia" chiarisce Maggi. Da "Zingaretti tante promesse, poi il silenzio" chiudono i due dipendenti del Gis.

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