Con la riforma news di Gubitosi "si rischia di passare da un’informazione di servizio pubblico ad un’informazione di televisione di Stato". Lo dice a chiare lettere il consigliere Rai Antonio Verro in uno dei passaggi del suo intervento in commissione di Vigilanza Rai, dove è stato ascoltato sulla questione della lettera del 2010 inviata all'allora premier Silvio Berlusconi.
"Trovo veramente singolare - osserva Verro - che io sia accusato da alcuni giornali di voler mortificare il pluralismo con un’inesistente riproposizione d’un fantomatico 'editto bulgaro bis'. Ma niente, o molto poco, si dice sulla recente modifica organizzativa dell’informazione che, a mio modo di vedere, mortificherà il pluralismo riducendo a due testate e, in una seconda fase ad una sola testata, l’informazione del servizio pubblico".
"Il condiviso obiettivo di rendere più efficiente e meno costoso l’apparato dell’informazione Rai - rileva Verro - si sarebbe potuto e dovuto raggiungere lasciando le testate autonome (al riguardo ribadisco che la garanzia d’autonomia e indipendenza è assicurata solo dalla presenza di un Direttore Editoriale, e non certo dalla riconoscibilità di un brand) e delegando ad un'unica segreteria di redazione il compito di coordinare e ridurre troupe,appalti esterni,inviati e microfoni. Io ritengo che la differenziazione delle linee editoriali delle testate Rai ha prodotto (grazie alla grande professionalità dei giornalisti Rai) e continua a produrre,un notevole valore sociale e culturale che appare, a tutt’oggi, ancora in sintonia con l’opinione pubblica,come dimostrano i dati di ascolto".
