Al centro dei giornali in edicola oggi il dibattito sul burkini.
Cinque buone ragioni per mettersi il burkini ("non c' è bisogno di spalmarsi la crema solare o depilarsi"), dice al Corriere della Sera Remona Aly, editorialista del quotidiano progressista britannico The Guardian. Per Aly la decisione di mettere al bando il burkini in alcune zone della Francia è "grave e preoccupante"."La Francia è vicinissima. Il fatto che ci siano politici disposti a limitare la libertà di un gruppo di donne -spiega-, isolarle e tagliarle fuori dalla vita pubblica sembra inverosimile. Come donna e come cittadina britannica sono orgogliosa del rispetto che questo Paese dimostra nei confronti di tutte le religioni ed etnie. Mi sento apprezzata. Mi sento parte del gruppo. È il rispetto dei diritti a rendere una società più forte e sicura. Il burkini non potrebbe essere più innocuo".
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano parla con il Corriere della Sera del divieto dell'uso del velo in pubblico e del burkini sulle spiagge e spiega: "Le nostre risposte, seppur dure, non devono mai diventare una provocazione potenzialmente capace di attirare attentati". Sugli imam, poi, lancia la proposta che si formino in Italia: "Basta con le moschee fai da te che spuntano nei garage". "Noi stiamo lavorando per agevolare il consolidamento di un modello di imam che abbia una formazione in Italia per poter operare nel nostro Paese", spiega.
"Il ferragosto non deve farci dimenticare che la settimana scorsa si è conclusa con notizie contrastanti sia sgradevoli che gradevoli", scrive sul Sole 24 Ore Alberto Quadrio Curzio. Il sottosegretario De Vincenti e il ministro Delrio "sono consapevoli dei problemi della nostra economia", dice concludendo:"Sin d' ora va però apprezzato (sia pure scontando il nostro favore metodologico per gli investimenti infrastrutturali e industriali) che il ministro Delrio e il Governo abbiano preso degli impegni difficilmente equivocabili".
Rossella Orlandi, da due anni direttore dell’agenzia delle Entrate, traccia con il Sole 24 Ore un bilancio del 730 precompilato giunto al secondo anno. La strada è quella giusta? "Credo proprio di sì -risponde Orlandi-. La precompilata è oggi una scommessa vinta per l’intero sistema Paese: l’Agenzia che la predispone e i cittadini che mostrano di apprezzarla. I vantaggi sono quelli della semplicità e dell’esclusione dai controlli. Stiamo inaugurando una stagione nuova di dialogo e di partnership con i cittadini".
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, parla con Il Messaggero dello stato dell'economia e dice: "La situazione si è fatta più complessa ed incerta perchè ci sono segnali alterni e contraddittori. Da una parte i dati del mercato del lavoro che mostrano segnali di consolidamento ed un risveglio, seppur timido, dei consumi, ma dall' altra c' è una estenuante lentezza del recupero della produzione industriale e soprattutto la frenata del Pil del secondo trimestre"."Voglio mantenere una quota di ottimismo, ma purtroppo le condizioni dell' economia mondiale, la variabile Brexit che comunque inciderà nel 2017 , anche se in misura ridotta sulla nostra economia e la nostra domanda interna che rimane al bivio tra ripresa e stagnazione mi fa dire che si stanno riducendo drasticamente le prospettive per l' anno in corso di una ripresa robusta e duratura".
"La Bundesbank parla di andare in pensione a 69 anni nel 2060? Non mi stupirebbe se tra qualche tempo dicessero che l' uscita a quell' età va anticipata al 2046". Lo dice il viceministro all'Economia Enrico Zanetti a 'La Stampa'. "Perché per essere sostenibile, il sistema pensionistico deve fare i conti con la realtà demografica. Il sistema italiano va preservato: altri Paesi - chi prima, chi dopo - convergeranno in quella direzione", prosegue. "Noi non parliamo di abbassare l' età pensionabile, ma di introdurre un meccanismo di flessibilità, che grava in minima parte sul bilancio dello Stato, per consentire di anticipare l' entrata in pensione", conclude.
