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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi
21 marzo 2016 | 10.32
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"La crisi che ha investito tutte le categorie ha prodotto non solo un calo dei redditi drammatico ma una chiara impossibilità ad avviarsi verso l'innovazione che l' evoluzione delle tecnologie impone. La formazione, l'innovazione ma anche l'ampliamento degli studi sono tutti aspetti contenuti nei bandi europei e regionali. Può essere facilitato anche l'accesso al credito, che spesso rappresenta un problema anche per i liberi professionisti. Quanto alla complessità dei bandi e delle procedure, l'Adepp, così come molte casse di previdenza, stanno avviando percorsi per erogare ai propri iscritti servizi in questo campo". Così in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Alberto Oliveti presidente Adepp.

"Due sono le questioni rilevanti per chi, come le università, deve conoscere e anticipare l' evoluzione delle professioni nel prossimo futuro. Primo: la varietà e la ricchezza delle competenze che verrà richiesta è destinata ad aumentare tanto rapidamente quanto alcune professioni diverranno obsolete; questo richiederà modelli formativi nuovi in grado di sviluppare capacità di problem solving e di integrare in modo inedito competenze tecniche e non tecniche, uscendo dal modello tradizionale di specializzazione verticale. Secondo: lo sviluppo tecnologico e i modelli di business sono sempre più caratterizzati da una dimensione internazionale e il terreno sul quale le università si trovano a competere nei differenti campi della ricerca è globale. La competizione internazionale rende sempre più difficile attrarre scienziati, esperti e studenti di elevata qualità, in assenza di competenze e di risorse finanziarie adeguate, ma solo questa è la chiave del successo per creare alte competenze professionali spendibili sul mercato globale". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore', Massimo Egidi rettore dell'università Luiss Guido Carli.

"I sindacati sono importanti ma devono adeguare il loro ruolo. Capisco la difesa dei posti di lavoro, ma nell'interesse di tutti, il contratto deve avere al centro competitività e produttività. Lo schema è: concessioni su flessibilità e organizzazione del lavoro in cambio di soldi e più attenzione alle singole realtà industriali". Così, in un'intervista a 'Libero', Alberto Vacchi candidato alla presidenza di Confindustria.

"Quello dei call center è un comparto molto delicato: sono in ballo circa 5 mila posti di lavoro. E' importante che il governo intervenga. Per esempio, nel nuovo codice degli appalti l'offerta economicamente più vantaggiosa deve considerare soprattutto la qualità e non solo la quantità. Inoltre, va garantita l'applicazione della clausola sociale nei call center quando si cambia appalto. In questo settore soffriamo di problemi da tempo irrisolti". Così, in un'intervista a 'l'Unità', il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano.

"Ogni processo di integrazione bancaria è visto positivamente. Il governo ha fatto delle riforme in questa direzione. Fatto ciò, la politica non deve entrare nel merito delle singole operazioni, lasciando fare al mercato sotto il controllo degli organismi di vigilanza". Così, in un'intervista a 'Il resto del Carlino', Enrico Zanetti vice ministro all'Economia.

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