cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 02:01
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

10 febbraio 2015 | 10.19
LETTURA: 4 minuti

La crisi economica al centro delle pagine dei giornali in edicola.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Non ho mai detto che l' Italia sia a rischio default. La vostra economia è forte". E' quanto dice al 'Corriere della Sera', Yanis Varoufakis, ministro delle Finanze greco.

Per Varoufakis "l'intera eurozona vive un momento difficile. L'Italia ha un'economia forte, come dimostrano l'equilibrio di bilancio e il surplus primario. La persistenza della deflazione, il fatto che il debito in rapporto al Prodotto interno lordo continui a crescere, tutto dipende dalle politiche europee. Siamo esposti alle conseguenze di scelte sbagliate".

"Lavoro, fisco, giustizia: i nodi da sciogliere per riprendere a crescere. Sul Jobs act noi siamo contrari alle rigidità in entrata. Sul fisco, non vogliamo abusi di tasse immobiliari da parte dei Comuni". Così il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, intervistato dal 'Corriere della Sera'.

"Credo sia nella testa di tutti che se in Italia c' è un territorio difficile da cambiare, quello è il Sud. Il tema del Mezzogiorno è centrale. Il piano strategico di Poste è un progetto che ha una portata nazionale, ma partiamo dal Sud per cambiare anche noi, non solo per illustrare ma per attivare l' esecuzione del piano, perché la missione è mettere Poste al servizio del territorio in tutte le sue articolazioni e in tutte le sue componenti". Così l'ad di Poste Italiane Ernesto Caio, intervistato dal 'Messaggero', sull'avvio da Palermo del tour di presentazione del piano industriale di Poste italiane.

"Sono state realizzate riforme serie, in grado di avvantaggiare gli investitori stranieri. Sono scattate riforme fiscali e l'Investment compact, rivolto a sostenere anche le piccole e medie imprese innovative. E il Jobs Act, nonostante le critiche, introduce nuova flessibilità nel mercato del lavoro". Così il presidente di Ernst&Young Italia Ernesto Iacovone, intervistato da 'Il Sole 24 ore'.

Per Iacovone "senza contare che il presidente della Repubblica è stato eletto di recente in tempi per nulla "italiani". Tutto questo è percepibile dagli investitori come un segnale di cambiamento".

Piccole medie imprese italiane pronte a schierarsi a fianco delle banche per impedire che regole europee sempre più restrittive strozzino ancora di più le possibilità di fare credito a chi lavora e investe. Lo dice a 'ItaliaOggi' Daniele Vaccarino, presidente della Cna e di Rete Imprese Italia in un'intervista a tutto campo.

Per Vaccarino il jobs act va bene "abbiamo accolto favorevolmente il tentativo di rinnovare contrattualistica e rapporti con i dipendenti. Premesso che nelle pmi non si assume per licenziare, ma si assume per formare e avere a disposizione manodopera e collaboratori all' altezza delle necessità aziendali, perché questa è la maggior ricchezza delle nostre aziende, l'introduzione di un sistema che dia più garanzie a lavoratori e imprese -conclude- per noi va bene".

"La cosa più importante è la velocità con cui le misure annunciate vengono poi implementate. Il mio giudizio è infatti molto positivo, a patto che la fase attuativa - quella della realizzazione delle misure - sia spedita". Così, intervistato da 'Il Corriere della Sera', è l'amministratore delegato di Adecco, la multinazionale delle risorse umane, Patrick De Maeseneire, sul jobs act.

Per Maeseneire "in Europa ci sono ben 4 milioni di offerte di lavoro non ricoperte. I settori sono diversi, dalla sanità alla robotica fino ai vari rami dell' ingegneria".

"Stiamo realizzando un sogno, riconsegnare all'Italia un ruolo significativo nel mondo". Diana Bracco, presidente di Expo Spa, la società che organizza la kermesse al via il primo maggio a Milano, replica, intervistata da 'Qn', con l' ottimismo ai timori per i ritardi e al clamore delle inchieste giudiziarie.

"I lavori -continua- procedono a ritmo serrato. Certo, siamo in lotta contro il tempo, ma il cronoprogramma è stato rispettato. Oggi sul sito espositivo lavorano tra i 3.500 e i 4mila operai".

"Montante deve restare al suo posto, deve continuare nel suo ruolo. Perché non ci possiamo piegare davanti a un’opera di delegittimazione costruita proprio per tentare di eliminare un protagonista impegnato a liberare la nostra organizzazione e l’intera società dal peso di forze occulte e criminali". Così il vice presidente di Confindustria nazionale, Ivanhoe Lo Bello, intervistato dal 'Corriere della Sera', sull'indagine a carico del presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza