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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

14 agosto 2017 | 10.57
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Sulla questione migranti "non si può agire solo con interventi tampone limitati. Certo non si possono immaginare soluzioni in tempi brevi, ma l’Africa deve diventare la priorità dell’Europa o rischiamo davvero un’invasione non sostenibile". Lo afferma il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Si è perso tempo - aggiunge - guardando soprattutto a Est, ora bisogna pensare a investimenti, infrastrutture e piani di sviluppo per l’Africa, o qualsiasi intervento si rivelerà una goccia nel mare. ma non basta nemmeno l’Europa unita per affrontare seriamente il problema. Serve un impegno globale, serve l’Onu".

"Dal 2007 a oggi le cause della crisi sono ancora tutte lì. Se allora c' erano numeri eccessivi, oggi sono esplosivi. La liquidità eccessiva che ha causato la crisi dieci anni fa, oggi è esponenzialmente superiore. La finanza sta subendo una mutazione genetica spaventosa. Ci sono tutti gli elementi in cui nascono le famigerate "bolle"". Lo dice Giulio Tremonti, al Corriere della Sera, a dieci anni dall' esplosione della crisi.

"Da noi si contano troppi stranieri che fanno un lavoro modesto, assolutamente al di sotto di quello cui potrebbero aspirare con il titolo di studio raggiunto nel loro Paese d' origine. Insomma, in Italia ci sono troppe babysitter che potrebbero fare le professoresse di matematica. E se, come ha ricordato recentemente il presidente dell' Inps, Tito Boeri, gli immigrati garantiscono già un pilastro da 8 miliardi all' anno alle nostre pensioni, allora possono anche aiutarci a riempire quei posti di lavoro qualificati che non si riescono più a reperire". Lo scrive sul Sole 24 ore Micaela Cappellini.

Addio al vecchio postino. Adesso si punta su App, servizi di pagamento on line, gestione del risparmio e logistica. Lo spiega al Messaggero l' ad Matteo Del Fante, fiorentino, 50 anni, da pochi mesi al vertice del colosso. "Siamo cresciuti sia in termini di ricavi (18 miliardi di euro) che di risultato operativo, in particolare è cresciuto il fatturato del 7% e vale la pena osservare, che nel primo semestre abbiamo messo a bilancio alcuni accantonamenti, al netto dei quali, l' utile operativo, avrebbe mostrato un aumento del 26%".

"Sul fronte logistico-postale l' obiettivo è garantire una crescita sostenibile, cogliendo tutte le nuove opportunità del mercato. Continueremo nel percorso di rafforzamento del settore pacchi, che, proprio nella semestrale appena presentata, ha mostrato di crescere nei volumi di circa il 20% rispetto allo stesso periodo del 2016, davvero un ottimo risultato. Stiamo ragionando poi sul polo del risparmio, in questo comparto Poste ha un ruolo storico che va aggiornato: intendiamo definire e implementare opzioni strategiche sul portafoglio prodotti di risparmio gestito e assicurativi, attraverso uno sviluppo del modello di servizio al cliente, con particolare attenzione al risparmio postale e alla convenzione con Cassa Depositi e Prestiti".

"Sì, siamo momentaneamente fermi a Malta perché l'annuncio del governo libico contro le ong ci ha preoccupati molto. Il nostro imperativo è riprendere i soccorsi appena possibile e magari, in un futuro, lavorare anche nei campi profughi in Libia. Ma al momento non ci sono le condizioni di sicurezza per operare. Né in mare né sulla terraferma". Filippo Ungaro, direttore Comunicazione di Save the Children, spiega a La Repubblica le motivazioni dello stop dell' ong alle sue operazioni di soccorso.

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