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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

22 giugno 2015 | 10.23
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Intervista di Annamaria Furlan (Cisl) che dice a Susanna Camusso (Cgil): "Sì all'unità sindacale, ma ci sono divisioni nel merito"

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, con 'La Repubblica' dice sì alla richiesta della collega della Cgil, Susanna Camusso, di riaprire il cantiere per l'unità sindacale, ma avverte: "Le nostre divisioni non sono politiche, riguardano il merito sindacale. Possiamo dare il nostro contributo per far uscire il Paese dalla crisi aggiornando il modello contrattuale, rafforzando la contrattazione di secondo livello collegata alla produttività. Questa la vera sfida che abbiamo di fronte". "Dell'analisi della Camusso -aggiunge- non condivido il fatto di attribuire alla politica la causa delle nostre divisioni. Per quel che riguarda la Cisl le differenze non hanno mai riguardato il rapporto con la politica, sono sempre state questioni squisitamente sindacali. Penso all'intesa separata con la Confindustria sul modello contrattuale nel 2009, penso al giudizio sul Jobs act, penso soprattutto allo sciopero generale proclamato dalla Cgil insieme alla Uil. Certo, decisione legittima che ciascuna organizzazione ha la facoltà di prendere, ma indubbiamente un ostacolo in più".

"Secondo una nuova relazione della Commissione europea il contributo del commercio all'economia della Ue non è mai stato tanto rilevante quanto ora, anche in termini occupazionali. Il commercio promuove posti di lavoro ad alta retribuzione, contribuisce alla crescita economica e rende l' Europa più competitiva. Nel dibattito pubblico sugli accordi commerciali come il Ttip (l' accordo commerciale attualmente in corso di negoziazione con gli Stati Uniti), questo è un aspetto essenziale che si tende troppo spesso a dimenticare. La relazione rivela che 31 milioni di posti di lavoro nella Ue dipendono direttamente dalle esportazioni verso il resto del mondo". Lo scrive sul 'Sole 24 Ore' Cecilia Maelstrom.

"È davvero difficile dire come andrà a finire ma non sono ottimista. L' accordo non è escluso ma non vedo troppe chance. Tsipras ha fatto importanti concessioni dell'ultima ora, ma purtroppo non ha soddisfatto tutte le richieste dei creditori. Ed è diventato politicamente complicato in tanti mesi di stallo, in cui si è diffusa nelle opinioni pubbliche nordeuropee l'idea che i greci giochino sporco, far passare la benché minima concessione". Paul de Grauwe, economista belga già consulente della Bce e dell'Fmi, oggi direttore del dipartimento Europa della London School of Economics, lo dice 'La Repubblica'.

"Si chiama Testo Unico delle imposte sui redditi ma segue la stessa logica di ogni altra legge tributaria, comprese quelle che vengono raccolte in volumi definiti impropriamente Codici: un elenco di casi tassabili, moltipicati ogni anno, al di fuori di ogni logica che non sia quella del gettito. Il legislatore (o chi per lui) si rifiuta di definire il reddito e preferisce inseguire la logica sfrenata dei contribuenti". Lo scrive sul 'Sole 24 Ore' Enrico De Mita.

"Il governo ha giustamente deciso di esercitare i propri diritti di azionista quasi totalitario della Cassa depositi e prestiti e sostituirne i vertici con nuovi amministratori. Bene, ora però deve spiegare cosa vuole che essi facciano, cioè dare loro un mandato preciso. Oggi la Cassa può investire solo in imprese sane, e questo le ha consentito di opporsi alle sollecitazioni della politica che chiedeva interventi a prescindere dalla redditività economica. Ma non si capisce a cosa serva un'istituzione pubblica che può fare solo le stesse cose che farebbe un investitore privato. Se questa è la logica - e sono conscio del rischio di consentire che la Cassa finanzi aziende in difficoltà - meglio privatizzarla e usare quanto si ricava per abbattere il debito pubblico". Lo scrive Francesco Giavazzi sul 'Corriere della Sera'.

Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti giura ai molti scettici che il governo Renzi un''anima ambientalista'ce l'ha: lo vedremo oggi, dice a 'La Stampa' agli Stati generali sul clima e il dissesto idrogeologico, e soprattutto nel Green Act. Un disegno di legge che metterà ordine nella confusa disciplina che promuove l' economia green . "E che conterrà - afferma l' esponente Udc - soltanto per i campi del dissesto idrogeologico e delle bonifiche delle aree inquinate più di dieci miliardi di risorse aggiuntive fino al 2030".

Giancarlo Nicosanti Monterastelli, amministratore delegato di Sgm Distribuzione, colosso forlivese della distribuzione che controlla il brand Unieuro dice a 'La Stampa': "Fra cinque anni in Italia lo scenario dei canali distributivi sarà profondamente diverso: il ruolo dell'online, la multicanalità, il cambiamento degli stili di acquisto abiliteranno nuove opportunità, ma solo per quegli attori che sapranno coglierle e riusciranno a cambiare i paradigmi culturali, organizzativi e i processi per soddisfare un cliente sempre più always on.Oggi contiamo 443 punti vendita con l' unico brand Unieuro (rilanciato solo 12 mesi fa) e facciamo della prossimità e della vicinanza al cliente uno dei pilastri della nostra value proposition, puntiamo sulla prossimità e sogno un futuro prossimo con mille punti vendita. Le prospettive dipenderanno anche dalle decisioni del nostro socio di maggioranza, attualmente impegnato in uno scenario dual track che prevede la vendita dell'azienda a un altro fondo o la quotazione in Borsa".

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