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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

07 luglio 2014 | 09.39
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Laterza (Confindustria): "Bisogna provare ad accelerare la spesa e a migliorarne la qualità".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Il problema è sempre quello: non c'è un euro. Oggi l'Esercito per risparmiare ha abolito perfino le spese postali: niente più buste e francobolli, tanto ci sono le mail. Ma il cuore del problema, che l'Associazione alpini non dice, è un altro" Così, in un'intervista a 'Il Messaggero' il generale Mario Buscemi, presidente di Assoarma (le associazioni di tutte le Forze armate italiane). "Con il venir meno della leva l'Associazione degli alpini -ricorda- ha perso la maggior parte del proprio flusso vitale, il cosiddetto gettito associativo. Un tempo, alla fine del servizio di leva, i soldati con la piuma sul cappello finivano tutti per associarsi all'Ana. Era un fatto naturale, il modo di continuare a sentirsi alpino anche dopo la fine della naja. L'Associazione così prosperava ma di questo passo, senza più leva, tra dieci o venti anni ci sarà il rischio di restare senza soci e sarebbe un peccato per l'Italia, lo dico con convinzione. Ora, se il governo Renzi vorrà fare un provvedimento ad hoc per gli alpini lo faccia pure, sarà ben fatto, a patto però che ciò non giustifichi ulteriori riduzioni di spesa per l'Esercito".

Rinunciare ai fondi strutturali europei vorrebbe dire perdere il 50% degli investimenti già programmati nelle regioni del Sud e il 25% in quelle del Centronord. Per questo, in un'intervista a 'La Repubblica', Alessandro Laterza, vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno e le politiche territoriali, propone "pragmatismo". "Bisogna provare - dice - ad accelerare la spesa e a migliorarne la qualità. Costituendo al più presto l'Agenzia per la coesione perché, certo, è necessario un monitoraggio sull'utilizzo dei finanziamenti da parte delle Regioni".

Tra finanziamenti e cofinanziamenti, il nuovo ciclo di programmazione contempla fino a 80 miliardi, quasi sei punti di pil, destinati a progetti da attuare in Italia nei prossimi sette anni. Ma il risultato di questi sforzi è stata sin qui solo la creazione di una pesantissima burocrazia che avremo grandi difficoltà a rimuovere e un enorme spreco di risorse". Lo scrive su 'La Repubblica, l'economista Tito Boeri. "In Italia l'utilizzo efficiente dei fondi strutturali trova di fronte a sè due ulteriori ostacoli. Il primo è dato dal fatto che, nel nostro federalismo al contrario, sono le Regioni a beneficiare dei fondi strutturali mentre è soprattutto lo Stato ad assicurare i cofinanziamenti ai singoli progetti. Il secondo ostacolo è la totale assenza di una cultura della valutazione. Valutare gli effetti di un progetto significa innanzitutto definirne gli obiettivi in modo misurabile e collegato in modo diretto alla sua attuazione".

"Condivido le parole e la preoccupazione del Capo dello Stato, ma ci sono almeno due considerazioni da fare. Primo: i giovani che hanno voglia di lavorare, se non ci riescono in Italia, vanno all'estero. Secondo: spesso è un problema delle famiglie". Così Riccardo Illy, presidente dell'omonimo gruppo alimentare commentando le parole del presidente Napolitano. Bisogna creare più occupazione sviluppando l' economia, cosa che finora è stata solo affermata, senza aver individuato modalità per farlo. Servono soluzioni dirompenti: il problema è la domanda insufficiente. Occorrono idee per rilanciarla, come creare degli obblighi per rilanciare gli investimenti. Due idee? Obbligare a sostituire le automobili più vetuste e inquinanti, costringere a ristrutturare le case meno efficienti dal punto di vista energetico per mantenere l'abitabilità".

"Condivido le parole e la preoccupazione del Capo dello Stato, ma ci sono almeno due considerazioni da fare. Primo: i giovani che hanno voglia di lavorare, se non ci riescono in Italia, vanno all'estero. Secondo: spesso è un problema delle famiglie". Così Riccardo Illy, presidente dell'omonimo gruppo alimentare commentando le parole del presidente Napolitano. Bisogna creare più occupazione sviluppando l' economia, cosa che finora è stata solo affermata, senza aver individuato modalità per farlo. Servono soluzioni dirompenti: il problema è la domanda insufficiente. Occorrono idee per rilanciarla, come creare degli obblighi per rilanciare gli investimenti. Due idee? Obbligare a sostituire le automobili più vetuste e inquinanti, costringere a ristrutturare le case meno efficienti dal punto di vista energetico per mantenere l'abitabilità".

"Agli insegnanti che non possono andare in pensione, pur avendo raggiunto i requisiti nel 2011, perché il ministro Fornero non ha considerato che l'anno scolastico non coincide con quello solare, bloccando in questo modo 4mila persone in uscita e altrettanti giovani che potrebbero entrare. Presenteremo sul tema un emendamento al prossimo decreto sulla Pa indicando nuove coperture, che credo verrà sottoscritto da tutti i gruppi. Io lo firmerò senz'altro, anche se la copertura non dovesse essere riconosciuta dalla Ragioneria". Così, in un'intervista a 'l'Unità' il presidente della commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano. "Sacconi e i suoi vogliono utilizzare la delega -spiega- come un taxi, e questo non mi sorprende. La loro in realtà è una battaglia per esistere. Sorprende che si rispolveri un contenzioso ideologico, e che si dia a noi dei conservatori: il problema oggi non è eliminare l'articolo 18, ma abbattere il costo del lavoro per rendere appetibile per le imprese l' assunzione a tempo indeterminato".

"L'asset quality review offre l'opportunità di risolvere un problema che avremmo dovuto affrontare da troppo tempo, da almeno cinque anni, come hanno fatto gli americani. Forse si può dire 'meglio tardi che mai' ma il ritardo è stato incomprensibile e grave, e ha minacciato seriamente le fondamenta dell'euro". Così, in un'intervista a 'Affari & Finanza', l'economista Jean Pisani-Ferry. "Non dobbiamo dimenticare -sostiene- che la crisi ha rivelato tutta la fragilità dell'Unione monetaria e la persistenza di altissime barriere fra i vari Paesi, finanziarie e anche politiche. Che peraltro, come provano le tensioni questi giorni fra Italia e Germania, non sono state del tutto superate. L'Unione bancaria deve essere il simbolo di una ritrovata solidità nell'area euro".

"Dall'analisi di quasi 8 milioni di rapporti di lavoro possiamo dare un giudizio completo su quelle che sono alcune delle cause del mancato decollo di alcuni istituti, come ad esempio l'apprendistato". Così, si legge su Corriere economia', Marina Calderone presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. "Per dare opportunità di lavoro ai giovani -sostiene- è necessario rendere la ricerca più semplice. Non è possibile che le complicazioni burocratiche creino filtri e blocchi o che si debba fare i conti con 20, se non più, sistemi differenti. E' una follia tutta italiana alla quale ora il Parlamento può porre rimedio. L'apprendistato, per esempio, è destinato a non decollare mai se non ci sarà la modifica della Costituzione poiché la legislazione a macchia di leopardo provoca difformità nella regolamentazione e quindi nelle diversità operative tra le varie Regioni". "Questo provoca -avverte- un quantità tale di passaggi che blocca l' attivazione di questi rapporti di lavoro".

"Nel maggio del 2011, quando il ministero del Lavoro era retto da Elsa Fornero, è stato sciolto il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, da me presieduto. Oltre a svolgere il controllo sugli enti e la spesa previdenziale, il Nucleo realizzava un Rapporto che era l'unico strumento in grado di offrire una visione d'insieme del sistema, oltre che l'effettivo andamento dei lavoratori attivi: con la ricerca abbiamo voluto colmare questa carenza". Così, in un'intervista a 'Corriere economia', Alberto Brambilla, considerato uno dei massimi esperti della materia: è stato sottosegretario al Welfare e padre della riforma del Tfr. "Nel 2012 la spesa pensionistica era pari a 211,103 miliardi di euro, il 3,3% in più rispetto all' anno precedente, quasi il 14% del Pil. A fronte di entrate contributive per 190,404 miliardi, si è determinato uno squilibrio pari a 20,700 miliardi di euro, il 26,8% in più rispetto all' anno precedente. Senza i rilevanti attivi nei saldi della Gestione dei lavoratori parasubordinati e delle Casse previdenziali dei liberi professionisti, però, il disavanzo sarebbe ben più pesante, 30,97 miliardi di euro".

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