L'ex ministro in un'intervista all'Adnkronos: "Contrasto pauroso tra offerta politica che c'è e che ci potrebbe essere"
Per Fabrizio Barca i timori di scarsa affluenza alle primarie, che stanno caratterizzando la vigilia dei gazebo a Roma, sono "l'effetto della predeterminazione", del fatto che i cittadini vengano 'chiamati' solo quando si vota, senza alimentare un "dialogo sociale" tra un voto e l'altro. Ma non solo. Barca, in un'intervista all'Adnkronos, sottolinea come l'offerta politica a Roma non coincida con "la potenza di fuoco" che potrebbe esprimere la città. "C'è un contrasto pauroso tra l'offerta politica che c'è e quella che ci potrebbe essere". Legato anche alla mancanza di ricambio a cui Barca lavora con il progetto 'Ti candido' per far emergere una nuova classe dirigente. L'ex ministro però spezza una lancia a favore di Enrico Letta e le Agorà. "Aver messo quel progetto come centrale della sua segreteria, vuol dire che avverte i problemi".
Professor Barca, vigilia della primarie a Roma. C'è il timore di una scarsa affluenza. Lo vede anche lei questo rischio e perché? "Il rischio di una scarsa affluenza alle primarie di domani a Roma "è l'effetto della predeterminazione. Immaginare che il dialogo sociale avvenga soltanto al momento del voto e non ci sia tra una primaria e l'altra, allora a quel punto scatta la predeterminazione. C'è l'assenza di una capacità di essere - come partiti - intermediari tra la rabbia dei cittadini dei Colli Portuensi piuttosto che delle speranze dei cittadini dell'Agro romano che vorrebbero dialogare con i partiti".
Una predeterminazione che rischia di non coinvolgere gli elettori? "A me colpisce che in una città che ha avuto due esperienze municipali di grande rilievo - penso al III e VIII municipio -, che ha una vivacità di reti fortissima, in cui a Tor Bella Monaca che pure è una delle realtà più difficili della città, c'è una vivacità dal basso straordinario, in cui ci sono giovani e moltissime donne impegnate nella città, tutta questa potenza di fuoco non venga a galla. C'è un contrasto pauroso tra l'offerta politica che c'è e quella che ci potrebbe essere".
Colpa dei partiti? Del mancato dialogo sociale di cui parlava, di un mancato ricambio generazionale? "C'è uno scollamento evidente. Ma noi non possiamo stare fermi e come 'Ti candido', un progetto di sostegno dal basso destinato ai candidati alle prossime elezioni amministrative, stiamo facendo un'esperienza bella, piccola ma molto bella". Di che si tratta? "Aiutiamo con le idee e con la raccolta fondi candidati che condividono i nostri obiettivi come Forum disuguaglianze e diversità, candidati di grande valore ma che non hanno protezione. Un modo per eliminare gli ostacoli all'emersione di una classe dirigente. Ma vedo che c'è un impegno sensato del segretario del Pd, Letta".
Si riferisce alle Agorà? "Sì. Il fatto che Letta abbia messo le Agorà come punto centrale, come missione centrale della sua segreteria lo leggo come il fatto che il segretario del Pd avverta tutto questo. Noi intanto ci impegniamo con 'Ti candido' per cercare di far emergere una nuova classe dirigente augurandoci che il progetto delle Agorà vada bene".
Anche a Bologna domani si vota alle primarie. Lì sono a confronto a due progetti, uno dei quali - quello di Isabella Conti - potrebbe pregiudicare l'alleanza con i 5 Stelle in città. Potrebbe avere ripercussioni nazionali? "A Bologna c'è una marcata contesa, una differenza chiara e secca di valori e quindi di strategia. Lì il dialogo sociale tra un voto e l'altro c'è ancora. Ma se avrà ripercussioni nazionali, non credo. A parte che ritengo improbabile l'evento (la vittoria di Conti sul candidato Pd, Matteo Lepore, ndr) ma anche se fosse ormai l'Italia è così segmentata, non c'è collante tra centro e periferia, in nessuna direzione".
