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Roccella contestata al Salone del Libro. "Confrontiamoci", no dei manifestanti - Video

20 maggio 2023 | 14.16
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Proteste di Extinction Rebellion, Non una di meno e Fridays For Future: 29 denunciati. La ministra: "Per motivi di democrazia a voi sconosciuti lascio il palco"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Per motivi di democrazia a voi sconosciuti lascio il palco". Così la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, lasciando il palco del Salone del libro 2023 di Torino dove le è stato impedito di intervenire da un gruppo di manifestanti. "Lascio il palco - ha aggiunto - ai ragazzi di casa Ugi, a chi vuole parlare di problemi che spero vogliate ascoltare". Sono una ventina i manifestanti identificati dalla Digos di Torino per aver impedito l'intervento della ministra della Famiglia. A quanto si apprende si tratterebbe di appartenenti a Extinction Rebellion e Non una di meno che ora rischiano una denuncia per violenza privata.

LA PROTESTA - “Sul mio corpo decido io, ma quale Stato, ma quale Dio". Così un gruppo di manifestanti dei movimenti Extinction Rebellion, Comitato Essenon, Non una di meno, Fridays For Future ed Ecologia con urla e striscioni hanno accolto la ministra della Famiglia (VIDEO). Immediatamente sono intervenute le forze dell’ordine per allontanare i manifestanti dallo stand, ma la ministra ha invitato i manifestanti a un confronto.

"Vorrei parlare con le persone che manifestano, non voglio che nessuno sia portato via, non lo posso accettare visto che la mia esperienza è stata anche quella di sit-in cui venivo portata via", ha detto Roccella. Sul palco è quindi salita una manifestante che ha letto un comunicato.

I manifestanti erano seduti tra il pubblico e non appena Roccella è salita sul palco si sono alzati iniziando la protesta. Alcuni si sono distesi a terra, altre si sono tolte le magliette mostrando sull’addome la scritta 'Aborto libero' e 'Ru426 in ogni ospedale' e qualcun altro ha sollevato cartelli con scritto 'Fuori lo Stato dalle mie mutande'. Botta e risposta con la ministra che al termine della lettura del comunicato ha detto: "Se è vero che siete contro la mercificazione del corpo delle donne battetevi con noi contro l'utero in affitto". Parole che sono state accolte dai manifestanti con urla.

Nello stand di Arena Piemonte è arrivato il direttore editoriale del Salone del Libro Nicola Lagioia. Dopo essere stato a colloquio con Roccella, Lagioia ha invitato i manifestanti a confrontarsi con la ministra: “Il Salone è un luogo democratico e della democrazia fa parte anche la contestazione però secondo me avete l’opportunità di dialogare con la ministra dopo averla contestata, perché qualcuno di voi, un delegato, non sale sul palco e si confronta? Perché non trasformare questa occasione in un dialogo anche acceso? La vostra è una contestazione legittima, pacifica però a un certo punto ci deve stare il dialogo". L'appello, però, come già l’invito rivolto in precedenza dalla stessa Roccella, non è stato accolto e Lagioia ha lasciato lo stand.

Lagioia ha spiegato in un post quanto avvenuto, facendo riferimento anche ad Augusta Montaruli: “Una deputata di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli (dunque stiamo parlando di istituzioni), la quale evidentemente pretendeva che dicessi quello che voleva lei, ha cominciato ad aggredirmi verbalmente con una furia e una violenza verbale abbastanza sconcertanti: ‘vergogna! vergogna!’ A quel punto, pieno di imbarazzo per lei, sono sceso da un palco dove tra un po' dovevo evitare che la deputata mi si scagliasse addosso”.

Montaruli da parte sua ha affermato che “il direttore Lagioia è andato via balbettando senza permettere a un ministro di parlare e questo è vergognoso ed è ammazzare il pluralismo di cui il Salone è regno”.

LE DENUNCE - Sono saliti complessivamente a 29 i manifestanti denunciati dalla Digos di Torino per violenza privata a seguito contestazione al ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, in occasione della sua presenza al Salone del libro. A quando si apprende si tratta di appartenenti a Extinction Rebellion e a Non una di meno.

LE REAZIONI - Le reazioni si susseguono, di solidarietà a Roccella e di critica nei confronti di Montaruli. "Quanto accaduto oggi al Salone del Libro di Torino è inaccettabile e fuori da ogni logica democratica" dice il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Altrettanto inaccettabile è l'operazione dei soliti noti di capovolgere i fatti, distorcendo la realtà e giustificando il tentativo di impedire a un ministro della Repubblica di esprimere le proprie opinioni. Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari".

"In una democrazia chi sta al Governo e ha il potere deve mettere in conto che ci siano le contestazioni e il dissenso, chi fa politica in generale lo deve mettere in conto" ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein, ospite di 'In onda' su La7. "È surreale che il Governo e i ministri si siano messi ad attaccare Nicola Lagioia per aver cercato di costruire le basi di un dialogo. Io non so come si chiama una forma di Governo che attacca le opposizioni, gli intellettuali e non tollera il dissenso, per lo meno mi sembra autoritario".

"Trovo estremamente grave quanto avvenuto oggi al Salone del Libro di Torino dove al ministro della Famiglia Roccella è stato impedito di presentare il suo libro ed esprimere liberamente le sue idee", afferma il presidente del Senato, Ignazio la Russa. "Solo due giorni fa, in occasione dell'inaugurazione di questa importantissima fiera, ho voluto ribadire - ricorda - l'importanza della cultura e di non creare steccati. Purtroppo, ci troviamo di fronte all'ennesimo atto antidemocratico che non può non trovare la mia ferma condanna e spero anche quella di tutte le forze politiche. Al ministro Roccella giunga la mia solidarietà".

"E’ inaccettabile e gravissimo quanto avvenuto oggi al Salone del Libro di Torino nei confronti del ministro della Famiglia, Eugenia Roccella - sottolinea il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano - Non permettere a un autore, chiunque esso sia, di poter presentare liberamente il suo libro ed esprimere il proprio pensiero perché bloccato da un gruppo di violenti, è un atto antidemocratico e illiberale, nonché un precedente pericoloso per il libero dibattito delle idee". Avverte il titolare del Mic: "Non è silenziando chi la pensa in maniera diversa dalla nostra che si possono affermare le proprie idee. Al ministro Roccella va tutta la mia vicinanza e solidarietà, nella speranza che questi atti di intolleranza non si ripetano più".

Quanto a Montaruli, "oggi al Salone del Libro ha dato un'ennesima dimostrazione di come interpreta il suo ruolo istituzionale, di cosa intenda per confronto e soprattutto a quale livello. In attesa dei temibilissimi rulli di tamburi, che consigliamo di riporre, ora seriamente, chieda scusa", scrive su Twitter la vicepresidente del Senato ed esponente Pd, Anna Rossomando.

“La protesta non violenta è sempre legittima. Giustamente Nicola Lagioia è intervenuto per garantire alla Ministra il suo diritto di parola, ma vedere una parlamentare come Augusta Montaruli inveire violentemente contro il Direttore di #SalTo23 è grave e inaccettabile. Chieda scusa”, il tweet dell’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, parlamentare M5S.

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