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Salute: 200 mila adolescenti al Pc 8 ore al di', per 50% sindrome Hikikomori

06 marzo 2014 | 13.36
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Roma, 6 mar. (Adnkronos Salute) - Sono almeno 200 mila gli adolescenti italiani, fra i 13 e i 17 anni, stregati da pc, chat e videogame, tanto da passare circa 8 ore al giorno online o alla consolle della playstation. "Piccoli 'eremiti informatici', inconsapevoli del loro isolamento. La metà supera le dieci ore ed entra nella sindrome di Hikikomori, una devastante dipendenza che aliena il soggetto fino a renderlo indivisibile dal mondo virtuale. Tanto che in Giappone, dove per primo il fenomeno è stato descritto, ci sono casi di giovanissimi reclusi in casa, che si rifiutano persino da uscire da una determinata stanza per mesi o anni". Lo spiega all'Adnkronos Salute il presidente dell'associazione Peter Pan, Mario Campanella, sulla base di di un'indagine condotta su un campione di 560 ragazzi.

"Abbiamo attivato sin dal 2012 - dice Campanella - un sondaggio informatico, sia empirico che attraverso il metodo Cape, monitorando il tempo di permanenza al Pc e l'eventuale rischio di dipendenza. Sono stati presi come riferimento i comportamenti abituali dei ragazzi di Roma, Napoli, Milano, Palermo, Catania e Torino, attraverso un questionario elaborato secondo le indicazioni di massima di Tamaki Saito, lo psichiatra nipponico che individuò questa patologia sociale in Giappone e dai cui studi è emersa una percentuale di giovani colpiti pressoché identica in tutto il mondo alfabetizzato", spiega Campanella.

"Le domande - prosegue l'esperto - erano tendenzialmente cinque: quante ore passi davanti al Pc? Quante ore davanti alla playstation? Quante ore esci durante la settimana? Qual è il tuo rendimento scolastico? Quali sensazioni provi se ti trovi lontano dal Pc? Il campione rappresentativo - spiega Campanella, autore insieme a Maria Rita Parsi di "Maladolescenza: quello che i figli non dicono" (Piemme Edizioni), in libreria da marzo - era diviso per sesso (50% maschi e 50% femmine), scolarizzazione (77% frequentanti scuole medie superiori, 16 % scuole medie inferiori e 7% ultraquattordicenni lavoratori)". (segue)

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