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San Marino alle urne per le legislative, verso l'associazione con l'Ue

20 novembre 2016 | 16.13
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San Marino, Palazzo del governo (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
San Marino, Palazzo del governo (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)

Trentamila elettori di San Marino sono chiamati alle urne per eleggere il Consiglio Grande e Generale, l’organo legislativo della più antica repubblica costituzionale. Si confrontano tre coalizioni, più altri due partiti svincolati da alleanze, per un totale di 260 candidati. Il sistema di voto è a preferenza unica, a differenza che in passato. Il voto giunge mentre questa Repubblica con oltre 1.700 anni di storia ha iniziato a diversificare la sua economia e ha aperto trattative per un accordo di associazione con la Ue.

La maggioranza uscente, con qualche aggiustamento interno, si ripresenta ai nastri di partenza come alleanza di quattro partiti: PDCS (Democrazia Cristiana), PSD (Socialisti democratici), PS (Socialisti) e lista Sammarinesi, totale 100 candidati. Architrave della coalizione, denominata 'San Marino Prima di Tutto', è il PDCS che dalla nascita nel lontano 1948 non ha mai cambiato nome né simbolo né ragione statutaria: con 43 candidati presenta la squadra più numerosa e con più donne, età media sotto i 47 anni.

Le coalizioni contendenti sono: il raggruppamento di sinistra 'Adesso.sm' costituita da Civico10, Repubblica Futura e SSD (Sinistra Socialista Democratica); 'Democrazia in Movimento' che unisce Movimento R.E.T.E. e Movimento Democratico San Marino Insieme. Completano il quadro LPL (Lista delle Persone Libere) che ha come primo punto di programma “controllo del territorio, legalità ed ordine”, infine RDS (Rinascita Democratica Sammarinese) che punta anzitutto su democrazia diretta e istituto referendario.

Secondo le ultime dichiarazioni ufficiali del Fondo Monetario Internazionale – che ha svolto accurate visite, colloqui ed analisi nel Paese nella primavera scorsa – “l’economia di San Marino è in via di diversificazione dopo essere stata orientata per di più verso il settore della finanza e la ripresa economica sta cercando di arrivare a una crescita sostenibile ora che sei anni di recessione volgono alla fine”. Gli ispettori FMI riconoscono quindi una ripresa in atto, stimando per il 2015 una variazione percentuale del PIL sull’anno precedente di +1.0%, e per il 2016 un ulteriore +1.1%.

Punti di forza: “Rafforzare le regole contro il riciclaggio internazionale”, “cooperazione internazionale”, “trattative iniziate con l’Ue su un accordo associativo per garantire la libera circolazione di merci, capitali, servizi e persone”, “accordi essenziali al libero commercio internazionale mostrano al mondo che San Marino è un Paese in cui si possono condurre attività commerciali e fare investimenti con fiducia”. Negli ultimi quattro anni, il reddito medio annuale delle famiglie sammarinesi è aumentato del 7.6% arrivando a quota 41.715 euro (dati ufficiali UPECEDS).

Nel quadro internazionale di compliance, orientato alla trasparenza e alla creazione del valore su questa linea San Marino si è ormai da anni indirizzata, a seguito del lavoro emanato il 2 aprile 2009 con il G20 di Londra, elemento imprescindibile di buon governo: soggetti trasparenti che dialogano tra di loro.

San Marino ha fatto tanto lungo questa strada: nel 2009 aveva 6 convenzioni, oggi ne ha più di 50, così ha creato un network di relazioni, di promozione degli investimenti, di scambi. Il Paese ha intrapreso un percorso molto attento delle relazioni internazionali, da un lato seguendo i principi OCSE e dall’altro nelle relazioni bilaterali.

Secondo l'economista Stefano Zamagni, "l’uscita dalla black list è una buona e bella notizia che fa onore a chi si è battuto contro una deriva alimentata da cattivi maestri, quelli secondo i quali la ricchezza si produce con la rendita finanziaria speculativa. San Marino non era mai stato un paradiso fiscale off-shore, ma lo è diventato per questi cattivi maestri cui i sammarinesi hanno dato ascolto in maniera troppo acritica".

"La fonte della ricchezza - continua Zamagni - non può che essere il lavoro, non certo i giochi d’azzardo né la speculazione finanziaria. E’ una buona notizia anche il negoziato per l’associazione all’Unione Europea, accordo che spero sia raggiunto a breve, sul modello della Norvegia. E’ un Paese non membro che ha saputo siglare un accordo che consente di avere i sostanziali vantaggi dei membri dell’Unione. Mi auguro che San Marino voglia seguire questo percorso, dando continuità alle politiche intraprese dal governo”.

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