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Sanremo: il festival contro l'ansia da Brexit per gli italiani a Londra

07 febbraio 2020 | 13.42
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Achille Lauro in gara al Festival
Achille Lauro in gara al Festival

Una panacea contro l'ansia da Brexit per i nostri connazionali a Londra. Il Festival di Sanremo 'consola' e distrae, infatti, gli oltre 700mila italiani che vivono nel Regno Unito dalla grande preoccupazione e dall'incertezza sul loro status di residenti causata dall'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. "Già da novembre, dall’inizio del contest di Sanremo Giovani, abbiamo notato un cambio di trend nell’interesse del nostro pubblico: dalle domande sulla Brexit si è passati a una maggiore attenzione per gli artisti in gara e per gli annunci e le notizie relative al Festival,” spiega all’Adnkronos Philip Baglini, fondatore di LondonOne Radio, prima ed unica emittente italiana su suolo britannico.

“In molti si sono rivolti a noi alla ricerca di risposte riguardo al loro futuro ed alla possibilità di ottenere il ‘settled status’, la residenza permanente”. Anche il Console Generale d’Italia a Londra Marco Villani, in visita a gennaio negli studi di LondonOne, ha riconosciuto l’importanza della radio come fonte di informazioni attendibile per gli italiani presenti in UK. Negli ultimi giorni però il Festival di Sanremo sembra aver monopolizzato anche l’attenzione degli italiani presenti in Inghilterra: “Dalle domande sull’uscita dall’Europa, alle richieste per le canzoni di Achille Lauro, almeno da parte dei più giovani. Molto apprezzati anche i brani, trasmessi in radio a partire da dicembre, degli artisti presenti nella categoria giovani, in particolare gli Eugenio in via di Gioia. Un peccato siano stati eliminati nella serata d’apertura”.

Per Philip Baglini, forte evidentemente della sua esperienza sul suolo britannico, proprio i giovani sono il target che è importante centrare: “Il rap è un genere fondamentale da tenere in considerazione se si vuole portare il festival all’attenzione di un pubblico più giovane. Questo vale anche per i molti ragazzi italiani, in una fascia di età tra i 16 e i 25 anni, presenti nel Regno Unito. La loro interazione sui nostri canali social è aumentata molto da quando abbiamo cominciato a passare le canzoni di rapper come Anastasio”.

I più seguiti, anche dagli italiani di oltremanica, rimangono sempre gli artisti già affermati: “Riceviamo una quantità enorme di richieste per le canzoni di Tiziano Ferro, e c’è sempre grande attesa per le sue performance a Sanremo. Lui ed altri artisti come Zucchero, e persino comici come Fiorello, fanno sold-out in venue importanti quando si esibiscono in Inghilterra. Non sorprende, quindi, che la loro partecipazione al Festival attragga anche il pubblico italo-britannico. Ed ogni tanto, con musicisti quali Andrea Bocelli, quest’anno assente ma spesso invitato al Festival, cresce anche l’interesse del pubblico internazionale”, come dimostrato dal tutto esaurito dei suoi spettacoli all’O2 Arena di Londra qualche anno fa, “al quale non erano presenti solo spettatori italiani”.

A giudicare però dall'attenzione che dedica a Sanremo la 'regina' dell'informazione britannica, l'appeal del festival per gli inglesi sembra davvero scarso: "La BBC One avrebbe l’esclusiva televisiva per trasmettere il Festival al pari della Rai, ma questo non avviene - afferma il fondatore di LondonOne Radio - ed è possibile seguirlo solo su RaiPlay e tramite Rai Italia come nel resto del mondo. Se si parla di Sanremo, di solito è solo in relazione all’argomento Eurovision”, il contest ispirato, tra l’altro, proprio al Festival della canzone italiana.

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