I fondi versati dalla Camera di 61 eletti pronti a seguire Di Maio passano a 'Insieme per il futuro'
Non solo affondi e veleni, l’addio di Luigi Di Maio e dei cosiddetti ‘dimaiani’ finirà per gravare anche sulle casse del M5S, con un ‘salasso’ che dovrebbe superare i 2 milioni di euro per i mesi che mancano da qui alla fine della legislatura. Questi i conti che rimbalzano in ‘Insieme per il Futuro’, il gruppo che nascerà dalla scissione grillina, riportati all’Adnkronos da alcuni fedelissimi del ministro degli Esteri. I conti son presto fatti.
“Per ogni eletto la Camera versa 52.000 euro l’anno - viene spiegato - ma poiché mancano circa 9 mesi alla fine della legislatura, i 52.000 euro scendono a circa 39mila”. Che moltiplicati per i 61 eletti pronti a seguire Di Maio si traducono in un ‘tesoretto’ di oltre 2.3 milioni di euro.
La scissione fa tanto male, al punto che la tesoriera Francesca Galizia non esclude tagli a stretto giro: "Sicuramente", dice la deputata all'Adnkronos, "faremo delle valutazioni sui contratti in scadenza, principalmente le consulenze esterne, dobbiamo rivederle e rivalutarle anche nell'ottica di un efficientamento degli uffici. Un conto era avere tanti deputati che andavano seguiti e un conto averne molti meno".
I contratti dei dipendenti sono salvi, per adesso. "Per il momento non toccheremo i contratti dei dipendenti. Immagino che qualche dipendente sia stato contattato per andare a lavorare nel nuovo gruppo, qualche perdita la avremo anche lì. Per ora non abbiamo questa necessità. Solo consulenze e contratti di collaborazione: quelli li rivedremo nell'immediato", dice Galizia, che non nasconde la sua amarezza per la scissione: "Più che un danno economico è un danno al Movimento, abbiamo perso delle risorse, sono andate via tante persone di alto valore che stimavo".