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Scuola: Unione degli Studenti, 'necessari investimenti strutturali per garantire sicurezza'

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Oggi scioperi dalle lezioni e flashmob in tutto il Paese ad opera degli studenti: "'Apriamo cantieri e Ricostruiamo diritti'. Servono investimenti strutturali per garantire sicurezza, apertura delle scuole e diritti che da anni vengono negati agli studenti e alle studentesse del paese. Il problema del contagio non sono le scuole, ma come è stata organizzata la riapertura. Ormai è dai mesi estivi che le necessità sono chiare a tutti e tutte, investire sui trasporti e garantire diritto allo studio per organizzare un rientro in sicurezza degno di questo nome. Ora stiamo scontando un piano di riapertura vivisezionato regione per regione che non ha dato risposte ai problemi degli studenti e delle studentesse che il ministero e la ministra conoscono benissimo”, dichiara in una nota Luca Redolfi dell’Unione degli Studenti. “Oggi ci siamo attivati perché vogliamo non doverci preoccupare di dover studiare mettendo a rischio la nostra salute e la nostra sicurezza: vogliamo poter studiare in qualunque condizione - continua l’Unione degli Studenti - Vogliamo l’aumento dei fondi della legge di Bilancio e del Recovery Fund per avere una scuola aperta e sicura, che non veda autobus strapieni”.

“Fino ad ora il ministero si è preoccupato solo di consegnare le colpe del rientro mancato alle regioni, - prosegue ancora l'Unione degli Studenti - in un paese che ha 34mila studenti e studentesse a rischio dispersione scolastica causa pandemia e solo il 7% circa di investimento del Next Generation Plan italiano su istruzione e accessibilità al diritto allo studio, sembra assurdo che gli studenti non siano stati interpellati!”.

“Da oggi lanciamo nel paese un'importante campagna di ricostruzione della scuola pubblica con il nome 'Cantiere Scuola' avvieremo assemblee in tutto il territorio nazionale per discutere di come costruire la scuola del futuro. Riteniamo che non si possa tornare a scuola senza pensare a come cambiarla radicalmente e strutturalmente dalla didattica alla valutazione, dal diritto allo studio alla revisione dei cicli. Siamo stanchi di vedere la scuola a pezzi sotto i nostri occhi passivi è giunto il momento che le studentesse e gli studenti insieme ricostruiscano la scuola pubblica”, conclude l’Unione degli Studenti.

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