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Sicilia: Ance, continua crollo gare d'appalto

21 settembre 2015 | 17.00
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Foto Infophoto - PRISMA
Foto Infophoto - PRISMA

In Sicilia continua il crollo delle gare d’appalto di competenza regionale pubblicate sulla Gazzetta ufficiale. A lanciare l'allarme è, ancora, una volta l'Ance Sicilia, che, nel periodo gennaio-agosto 2015, registra "un’ulteriore flessione del numero di bandi, che passano da 172, nello stesso periodo del 2014, a 155 (-9,88%), e anche degli importi posti in gara: 189,1 milioni a fronte di 211,4 milioni dei primi otto mesi dello scorso anno, pari a -10,55%".

La provincia con i dati peggiori è Caltanissetta dove le gare sono diminuite del 50% e gli importi dell'81,50% . "Insolite impennate" invece a Catania (+37,50% di gare e +93,37% di importi) e a Ragusa (+62,50% di gare e + 142,40% di importi).

"Il mercato degli appalti in Sicilia ha ormai toccato il fondo - sottolinea Ance - Dal 2007, anno di inizio della crisi, con 1.238 gare per 1 miliardo e 269 milioni di euro, si è progressivamente scesi di oltre il 50%, fino al 2011, quando invece si era registrata una minima ripresa (615 gare, +7,89% rispetto al 2010, per 563 milioni, +5,42%)".

Ma dal 2012 "è ricominciata inesorabile e costante la discesa che nel 2014 ha segnato appena 307 gare per 356,4 milioni. Rispetto al 2007, la flessione è stata di -75,20% per numero di gare e di -71,93% per importi". E il 2015 "prosegue la serie negativa, portando ad agosto, rispetto al 2007, la soglia di perdita a -81,05% per numero di gare e a -78,75% per importi a bando".

Il presidente facente funzioni di Ance Sicilia Santo Cutrone punta il dito contro l’attuale governo regionale che "non ha saputo invertire la tendenza. Sicuramente - precisa - ha inciso la situazione ereditata dalle precedenti amministrazioni, ma il mancato utilizzo dei fondi europei ha fatto il resto. A ciò si aggiunge un elenco di 425 opere cantierabili per 3,7 miliardi di euro, presentato a fine aprile a Roma al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che restano inspiegabilmente in stand by, quando invece, a livello nazionale, si registrano dati positivi sulla ripresa del settore delle costruzioni".

Cutrone sottolinea come in Sicilia "anche a livello di singoli assessorati, non si rileva un particolare dinamismo nella pubblicazione di bandi di gara. Anzi, vengono definanziate opere da completare per coprire disavanzi di bilancio e pagare spese assistenziali, come accaduto nella giunta regionale del 14 settembre scorso: alla realizzazione della nord-sud è stato sottratto un importo di 87,9 milioni che si aggiunge ad un precedente definanziamento di 172 milioni già operato dalla giunta regionale lo scorso 20 giugno".

Una speranza è rappresentata dall’avvio della nuova programmazione dei fondi europei, per la quale "l'auspicio è che vi sia, da parte della classe politica e della burocrazia, una necessaria inversione di tendenza che non faccia perdere ulteriori risorse e consenta finalmente di aprire cantieri in Sicilia".

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