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Sicilia, Armao lascia Fi e si candida con Calenda: "Da Miccichè 5 anni di aggressioni"

14 agosto 2022 | 16.51
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Armao (a sin.) con il simbolo elettorale
Armao (a sin.) con il simbolo elettorale

"Ho subito dall'onorevole Miccichè e dal suo entourage cinque anni di aggressioni personali e politiche, così come il presidente Musumeci. Evidentemente chi ha deciso di disconoscere e contrastare i risultati di un governo che avrebbe dovuto supportare si mette fuori da solo". A dirlo, in una intervista all'Adnkronos, è il vicepresidente della Regione siciliana Gaetano Armao, che ha appena depositato all'assessorato Enti Locali della Regione il simbolo di Azione e Italia Viva che lo vede candidato presidente della Regione. Dunque, da oggi Armao è ufficialmente fuori da Forza Italia. Dopo anni di polemiche con il coordinatore azzurro in Sicilia Gianfranco Miccichè, che non ha mai risparmiato attacchi e critiche al Governo regionale.

Armao ha così accolto l'invito del leader di Azione, l'eurodeputato Carlo Calenda e di Italia Viva di Renzi, di candidarsi a Governatore. "Apprezzo personalmente Carlo Calenda e la sua scelta fatta di costituire un terzo polo - spiega - L'Italia è un paese che ha bisogno di una proposta politica fuori dagli schieramenti tradizionali, una proposta politica che guardi all'Europa, che consolidi la posizione atlantista, che guardi al Mezzogiorno, al Sud, in particolare alla Sicilia". Accanto a lui c'è la compagna, l'onorevole Giusi Bartolozzi, che dopo avere lasciato tempo fa Forza Italia adesso è nel Gruppo Misto.

'Quello che ha fatto tracollare tutto è stato il voto sui comuni in aula'

Gaetano Armao ribadisce che "quello che ha fatto tracollare tutto è stato il voto contrario annunciato dal capogruppo di Fi in aula, e mi riferisco ai 150 milioni per Palermo e ai 20 milioni per Catania - dice - E' inammissibile che un Presidente dell'Ars consenta il voto segreto su una cosa del genere. Palermo e Catania possono avere un pregiudizio del genere per livori personali?".

Alla domanda a chi 'rosicchierà' più voti con la sua candidatura, risponde: "Io non rosicchio nulla, metto al servizio della Sicilia il mio entusiasmo, l'amore per la Sicilia, le competenze che ho acquisito sul campo e che hanno portato ad alcuni risultati oggettivi".

Ma ci possono essere alleanze future? "Il futuro credo sia quello sui modelli europei. Penso che era il modello che reggeva Draghi". E dice: "Avere fatto cadere il governo Draghi non è stata una scelta opportuna, il premier Draghi dava all'Italia credibilità e autorevolezza". Quindi, Armao è ufficialmente fuori da Fi? "Sono ufficialmente candidato di Azione e di Italia viva...".

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