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Siria: cosi' evasioni da carceri Iraq hanno alimentato jihad oltre confine (2)

13 febbraio 2014 | 12.06
LETTURA: 3 minuti

(Aki) - L'arrivo di queste centinaia di militanti dall'Iraq ha definitivamente cambiato la natura del conflitto siriano, che da scontro tra regime e ribelli si e' trasformato in una guerra totale, con i jihadisti che combattono sia contro i lealisti che contro gli oppositori e guadagnano sempre nuove posizioni. Intanto le evasioni alimentavano anche il fronte iracheno di al-Qaeda. A settembre 2012, 47 condannati a morte sono fuggiti dal carcere di Tikrit e tra loro c'era anche Shaker Waheeb, figura quasi mitologica per i jihadisti, considerato per brutalita' e capacita' di leadership l'erede del capo iracheno di al-Qaeda, Abu Musab al-Zawahiri, ucciso nel 2006. Un video lo mostra dopo l'evasione, mentre uccide con un colpo alla testa tre camionisti nella provincia di Anbar.

Per alcuni osservatori, le autorita' irachene potrebbero aver avuto un ruolo nella serie di evasioni di militanti sunniti. Il premier sciita Nuri al-Maliki avrebbe fatto un 'regalo' al presidente siriano alawita Bashar al-Assad, che con l'arrivo dei jihadisti nel suo paese e' riuscito a creare un allarme terrorismo che ha portato molte cancellerie internazionali a chiedersi se il suo regime non sia un male minore di al-Qaeda. "Il governo di Maliki ha fatto un favore al regime di Assad, dando credibilita' alla sua lotta contro il terrorismo", ha commenato Abduljabbar Osso, un leader militare dei ribelli ad Aleppo.

La pensa come lui Ahmad al-Aboud, altro comandante ribelle, secondo il quale il suo gruppo "ha sempre avuto difficolta' a procurarsi armi leggere dall'Iraq, mentre invece e' molto semplice per lo Stato islamico far arrivare veicoli, armi e combattenti da oltre confine". La loro teoria e' sostenuta anche da alcuni politici iracheni, come il parlamentare Shwan Muhammed, secondo il quale il governo ha sempre ostacolo le indagini sull'evasione da Abu Ghraib. "Per una settimana - ha detto Muhammed, che partecipa alle indagini sull'evasione - il governo non ci ha neanche permesso di avvicinarci al carcere".

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