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Siria, Is rivendica le stragi a Damasco e Homs: oltre 180 morti

22 febbraio 2016 | 09.22
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

E' salito a 184 morti il bilancio delle vittime di una serie di attentati sferrati ieri e rivendicati dal sedicente Stato Islamico (Is) nel sobborgo a maggioranza sciita di Sayyida Zeinab a sud di Damasco e nelle zone abitate da alawiti di Homs. Lo ha dichiarato alla Dpa Rami Abdel Rahman, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, parlando di uno dei più sanguinosi attentati dallo scoppio del conflitto in Siria nel marzo del 2011.

L'Osservatorio ha riferito che 120 persone, tra cui 75 civili, sono rimaste uccise in due attentati kamikaze condotti con due autobombe a Sayyida Zeinab. A Homs sono invece 64 le persone che hanno perso la vita, tra cui 39 civili, dopo che due autobombe sono esplose nella zona controllata dal governo nel distretto di al-Zahara.

I miliziani dell'Is e di altri gruppi estremisti hanno inoltre interrotto un collegamento di vitale importanza tra la zona occidentale di Aleppo, nel nord della Siria, e altre zone sotto il controllo del regime di Damasco. La strada tra Aleppo e la città di Khanasser nel sudest è l'unica via attraverso la quale le forze governative e i civili possono raggiungere le province limitrofe. Se il governo non riuscirà a riprendere il controllo della strada, l'offensiva lanciata nella campagna attorno ad Aleppo subirà un rallentamento. Inoltre ai civili potrebbero venire a mancare i rifornimenti di acqua e cibo.

Per il ministero degli Esteri russo gli attentati in Siria rivendicati dallo Stato islamico non hanno altro obiettivo se non quello di "silurare" il processo di pace. "I crimini atroci perpetrati dagli estremisti servono a terrorizzare una popolazione pacifica - si sottolinea in una nota - e a silurare i tentativi per trovare un accordo politico di lungo periodo alla crisi nell'interesse di tutti i siriani e gli sforzi per mettere fine alla violenza e al bagno di sangue". La nota del ministero degli Esteri sottolinea poi la necessità di "bloccare fortemente" i tentativi dell'Is, del Fronte al-Nusra, legato ad al Qaeda, e degli "altri gruppi terroristici" che vogliono "aggravare ancora la situazione in Siria" e nei Paesi vicini.

Ieri, il segretario di Stato americano John Kerry aveva annunciato ad Amman "un accordo provvisorio di principio" con la Russia su una tregua in Siria, che "potrebbe cominciare nei prossimi giorni".

L'opposizione siriana che aderisce all'Alto comitato per i negoziati è riunita a Riad da oggi, in vista dei colloqui mediati dall'Onu che dovrebbero riprendere a Ginevra il 25 febbraio. Lo riportano i media vicini all'opposizione, secondo i quali la riunione di Riad mira a discutere in particolare del cessate il fuoco in Siria e delle garanzie necessarie per la sua riuscita.

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