(Aki) - Nayef al-Ajmi, ministro kuwaitiano per gli Affari islamici, ha annunciato le sue dimissioni dopo essere stato accusato dagli Stati Uniti di promuovere il jihad in Siria. "Ringrazio l'emiro per aver accettato le mie dimissioni - ha scritto al-Ajmi su Twitter - e per aver capito le mie ragioni". Secondo i media locali, problemi di salute del ministro sono la motivazione ufficiale delle sue dimissioni.
Il sottosegratario Usa al Tesoro, con delega al terrorismo e all'intelligence finanzaria, David Cohen, ha accusato il ministro del Kuwait di avere una "storia di promozione del jihad in Siria". Cohen ha definito il suo ingresso nel governo del paese arabo, all'inizio dell'anno, come "un passo nella direzione sbagliata". Il discorso di Cohen risale a gennaio, ma e' rimbalzato sulla stampa del Kuwait a marzo, scatenando un polverone politico.
Il 31 marzo il governo di Kuwait City ha diffuso un comunicato in cui affermava di aver preso atto delle dichiarazioni di Cohen "con grande attenzione e con sconcerto". Al-Ajmi ha ammesso di aver partecipato a una raccolta fondi per la Siria, precisando tuttavia che si trattava di una campagna umanitaria e non di finanziamento di gruppi legati ad al-Qaeda. All'inizio di aprile il ministro ha rassegnato una prima volta le sue dimissioni, che sono state respinte dall'emiro, Sabah al-Ahmad al-Sabah.
