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Siria: Esl, più di 5mila combattenti iraniani e di Hezbollah nel sud

13 febbraio 2015 | 14.40
LETTURA: 2 minuti

Le milizie provengono soprattutto da Iran e Libano, ma anche da Afghanistan, Pakistan e Yemen

Siria: Esl, più di 5mila combattenti iraniani e di Hezbollah nel sud

Sono "più di 5mila" i combattenti iraniani e di Hezbollah nel sud della Siria. A rivelarlo ad Aki-Adnkronos International è Ayman Barakat, comandante dell'Esercito siriano libero (Esl) nel sud della Siria. "In base alle nostre stime, sul fronte del Hawran vi sono oltre 5mila combattenti tra Guardiani della rivoluzione iraniana e milizie confessionali di Libano, Iraq, Afghanistan, Pakistan e Yemen", afferma Barakat, secondo cui "la maggior parte di essi si trova nel nord-ovest del Hawran, una piccola parte nella città di Bosra e nei suoi dintorni".

"Da cinque giorni - aggiunge il comandante - i rivoluzionari di Daraa combattono per fermare i violenti attacchi di queste milizie, che appartengono a organizzazioni confessionali estremiste e terroriste guidate da forze scelte dei Guardiani della rivoluzione e da esponenti militari di Hezbollah".

Dal canto suo, i combattenti dell'Esl contrastano questi attacchi "con operazioni eroiche, superiori in quanto a tattica e numero e aiutati dalla loro conoscenza della regione, visto che sono quasi tutti originari di queste aree e tra loro non vi sono stranieri", sottolinea Barakat.

In questi cinque giorni di combattimento, l'Esl ha fatto "più di 30 prigionieri, tra cui almeno quattro iraniani, mentre gli altri sono quasi tutti elementi di Hezbollah". I morti sono più di 100 tra le fila delle milizie confessionali, che hanno subito anche ingenti perdite materiali, tra cui "10 carri armati, 5 mitragliatrici su pick-up e munizioni", precisa il comandante.

Anche Sami Hasan, rivoluzionario delle brigate 'Leoni della Sunna', conferma "la presenza di centinaia di miliziani sciiti nel sud-est del Hawran, tra cui iraniani e libanesi di Hezbollah, ma anche yemeniti, asserragliati di fatto a Bosra e in altri due villaggi. Il regime - aggiunge - bombarda i villaggi limitrofi per impedire ai rivoluzionari di attaccare queste milizie".

Hasan rivela che "i rivoluzionari si stanno preparando a battaglie decisive per porre fine alla presenza di queste milizie", prevedendo "ingenti perdite" per queste ultime, dal momento che "una volta sferrato l'attacco non avranno facili vie d'uscita per fuggire". Il regime siriano ha ammesso per la prima volta qualche giorno fa la presenza di combattenti iraniani in Siria, definendola "resistenza", nelle province meridionali di Daraa e Quneitra.

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