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Sisma, Renzi: "Primi 50 milioni di euro e tasse bloccate"

25 agosto 2016 | 21.47
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Sopralluogo del premier Renzi ad Amatrice (Fotogramma)
Sopralluogo del premier Renzi ad Amatrice (Fotogramma)

"Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza e i primi 50 milioni di euro per i primi interventi necessari, il blocco delle tasse che il ministro Padoan si accinge a firmare: tutte misure iniziali ma che sono il primo segno di attenzione per i territori terremotati". Lo ha annunciato il Premier Matteo Renzi in conferenza stampa. Quello di oggi "è stato un Cdm triste", ma c'è anche "l'Italia che non si arrende, che mostra le sue facce più belle e i suoi volti più straordinari, che mostra le persone più appassionate e coraggiose capaci di restituire vita a 215 persone estratte dalle macerie". Il numero delle persone estratte vive ''è tra i più alti nella storia dei terremoti''.

"Prima di essere dei politici, siamo degli uomini. Per questo ora diamo la priorità al dolore e alle lacrime" ha detto Renzi, sottolineando che "la condivisione del dolore e dell'emozione è la priorità''. Dolore, lacrime, ma anche orgoglio per la "straordinaria reazione popolare", che c'è stata, "in Italia e anche all'estero". "Faccio fatica a trattenere le lacrime quando vedo il video di una bambina salvata nel modo in cui abbiamo visto, per la professionalità dei vigili del fuoco e la bravura del cane Leo''.

"E' illusorio controllare tutto, controllare la natura. E' stata una gigantesca calamità naturale''. Ora, "la priorità di questo governo è la ricostruzione". "Dobbiamo fare un'operazione per cui i lavori procedano spediti - ha aggiunto il premier -. A L'Aquila c'è stato un blocco. Ora ci sono 93 cantieri aperti, tutto è ripartito nel 2014''. Per quanto riguarda i tempi della ricostruzione assicura:"Vogliamo procedere il più veloce possibile, ma a distanza di 36 ore non possiamo prevedere i tempi''. ''Vogliamo essere seri e rigorosi", per questo, aggiunge Renzi, di non voler fare ora ''nessuna promessa'' sugli sfollati. "La priorità ora è assicurare" agli sfollati un ''posto dove dormire" e consentire loro di "lasciare le tende il prima possibile", "gestire nel rispetto del territorio la possibilità per queste persone di stare vicino al loro territorio, alle proprie radici, che è una priorità, anzi un loro diritto''.

Ricostruzione, ma anche la prevenzione. "L'Italia non deve avere una concezione solo emergenziale. Nella gestione dell'emergenza siamo i più bravi del mondo, ma non basta. Adesso serve un salto di qualità per affermare la cultura della prevenzione". "Faremo ciò che è giusto, anche se nell'immediato non porta voti" e consensi. Il progetto 'Casa Italia' "è un progetto serio, non è un elenco di parole".

"Non basta essere all'avanguardia nell'emergenza", ora serve una "visione comune", c'è bisogno del 'progetto Casa Italia', dove vogliamo coinvolgere tutti". Con un'unica eccezione. ""Vogliamo che gli sciacalli non abbiamo residenza nel nostro Paese" ha concluso il premier.

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