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Svizzera: Tettamanti, bene fine cambio fisso, politica non guidi i mercati

19 gennaio 2015 | 15.45
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L'avvocato ticinese, finanziere e uomo politico di primo piano, non ha dubbi: la misura del cambio 1,20 era insostenibile e la Confederazione ne verrà fuori senza grossi problemi

Svizzera: Tettamanti, bene fine cambio fisso, politica non guidi i mercati

"Per evitare speculazioni e' stato meglio che la Banca Nazionale Svizzera abbia abolito all'improvviso" il tetto di cambio franco-euro: "semmai, questa decisione doveva venir presa già qualche mese prima e la BNS avrebbe perso alcuni miliardi in meno". Nonostante le turbolenze di questi giorni per l'avvocato Tito Tettamanti, finanziere e uomo politico svizzero, insomma, non ci sono dubbi: la misura del cambio 1,20 era insostenibile e la Confederazione ne verrà fuori senza grossi problemi.

I cambi fissi come quello deciso a suo tempo dalla banca centrale svizzera, osserva in un'intervista all'Adnkronos, sono "imposizioni artificiali che sono sempre economicamente pericolose per le distorsioni che comportano. Spesso oltre tutto inutili quando superano un breve periodo di assestamento".

"La tentazione della politica di poter dirigere e determinare i mercati - aggiunge Tettamanti - si rivela sempre costosa e quasi sempre inefficiente".

'Già in passato siamo sopravvissuti al franco alto, abbiamo reagito recuperando competitività'

Lasciando fare ai mercati, aggiunge Tettamanti, "sembrerebbe che il cambio si debba attestare attorno alla parità: bisognerà però attendere l’impatto delle misure che la Bce deciderà questa settimana".

L'84 avvocato svizzero, che resta uno dei protagonisti della finanza e della politica ticinese, non si fa impressionare dal malumore emerso nel mondo imprenditoriale svizzero: "Le proteste di chi era favorito da un cambio innaturale sono comprensibili, ma ovviamente di parte. Già dopo gli anni ’70 la Svizzera è passata attraverso fasi di un franco alto". Anche allora, aggiunge, "l’industria svizzera ha ben reagito automatizzandosi e ridivenendo altamente competitiva".

Inevitabile infine un riferimento all'accordo Italia-Svizzera, sul quale Tettamanti da sempre ha guardato con grande cautela: "Sull’abilità delle autorità politiche federali nelle negoziazioni degli ultimi anni (e non solo con l’Italia) non do' un giudizio positivo". "Non dimentichiamo però che la Svizzera non è solo banche" conclude.

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