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Lucia Calvosa, all'Eni una presidente fra università e impresa

21 aprile 2020 | 01.27
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Lucia Calvosa, all'Eni una presidente fra università e impresa

Dopo una carriera accademica ai massimi livelli, Lucia Calvosa va a succedere a Emma Marcegaglia sulla poltrona di presidente dell’Eni in una fase delicatissima per i colossi energetici a livello mondiale, stretti fra calo della domanda - per coronavirus – e eccesso di offerta. Romana, 59 anni, nipote del magistrato Fedele Calvosa, procuratore della Repubblica a Frosinone, ucciso nel novembre 1978 dalle Formazioni Comuniste Combattenti, Calvosa è professore ordinario di diritto commerciale nella Facoltà di Economia dell’Università di Pisa, città dove si è laureata in giurisprudenza nel 1983 (con il massimo dei voti e lode) e dove ha compiuto il suo percorso accademico, dapprima come ricercatrice, quindi nel 1998 come professore associato e infine, dal 2000, come ordinario di Diritto commerciale e di Diritto fallimentare, ma anche per alcuni anni di Diritto Privato e di Diritto bancario.

Fra gli altri incarichi in ambito accademico, quello di presidente del corso di laurea in Economia e Commercio per due mandati, presidente del Comitato didattico scientifico dell’Associazione ordine dottori commercialisti dell’Alto Tirreno. Oggi la nuova presidente dell’Eni siede nel Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Impresa, Lavoro, Istituzioni e Giustizia Penale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha svolto studi e ricerche per numerosi anni presso l’Institut für ausländisches und internationales Privat- und Wirtschaftsrecht dell’Università di Heidelberg. Ha pubblicato, oltre a una pluralità di scritti su primarie riviste giuridiche e su opere collettanee, tre monografie: La clausola di riscatto nella società per azioni, Milano, 1995; La partecipazione eccedente e i limiti al diritto di voto, Milano, 1999; Fondo patrimoniale e fallimento, Milano, 2003.

E' stata chiamata a collaborare ai più accreditati e diffusi manuali di discipline commercialistiche attualmente in circolazione, nonché a numerosi commentari della normativa societaria e fallimentare. E' iscritta all’albo degli Avvocati di Pisa dal 1987 e a quello dei Cassazionisti dal 1999 ed esercita la professione forense da oltre venticinque anni, occupandosi di questioni specialistiche, giudiziali e stragiudiziali, soprattutto in materia societaria e fallimentare.

Sul fronte manageriale Calvosa è stata dal 2011 al 2018 nel board di Tim come consigliere indipendente (anche con la carica di presidente del Comitato Controllo e Rischi), carica che ha ricoperto dal 2015 al 2017 anche in Monte dei Paschi. La docente universitaria è inoltre nel board della Società Editoriale Il Fatto (che pubblica ‘Il Fatto Quotidiano’). E' stata inoltre componente dei Consigli di Amministrazione della Fondazione Teatro di Pisa, della Fondazione Arpa, della Camera di Commercio di Pisa e della Fondazione Pisa (già Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa).

Nel corso del 2008 è stata nominata socio della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, nonché socio della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa. Nel giugno del 2008 e sino ad aprile 2011 è stata Presidente della Cassa di Risparmio di San Miniato, banca ad azionariato diffuso, con 88 filiali distribuite essenzialmente in Toscana. Una esperienza in cui Calvosa – indicata da Bankitalia – si è messa in luce per il rigore e la capacità di tenere sotto controllo i conti.  Nella veste di Presidente della Cassa di San Miniato ha rivestito anche le cariche di membro del Comitato delle Società Bancarie e di Consigliere di Amministrazione dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Fra i riconoscimenti, quello nel 2012 su proposta dell’ABI, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana",  ma anche nel 2005 l’Ordine del Cherubino, conferito dall’Università di Pisa ai docenti "che hanno contribuito ad accrescerne il prestigio per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell’Ateneo".  Nel  febbraio 2010 è stata insignita di medaglia Unesco "per aver contribuito con la pubblicazione di Monumenta a valorizzare e far conoscere una pagina importante della cultura artistica italiana nello spirito dell’Unesco". Nel giugno 2015 è stata poi insignita del premio "Ambrogio Lorenzetti" per la buona governance nelle imprese.

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