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Made in Italy: al centro del primo congresso Uiltec

27 ottobre 2014 | 16.09
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A Venezia da mercoledì 29 a venerdì 31 ottobre.

Paolo Pirani segretario generale Uiltec
Paolo Pirani segretario generale Uiltec

'Made in Uiltec-100% garantito'. E' questo lo slogan scelto dalla Uiltec per il suo primo congresso che si terrà da mercoledì 29 a venerdì 31 ottobre, presso la Stazione Marittima di Venezia, e si aprirà con la relazione introduttiva del segretario generale, Paolo Pirani.

"Occorre riportare al centro dell’attenzione il made in Italy, l’eccellenza italiana, il manifatturiero, insomma bisogna ripartire dall’industria italiana, su cui si è fondata la nostra Repubblica e che resta ancora la seconda manifattura d’Europa". Così il segretario generale pone al centro del dibattito congressuale le proposte dei lavoratori della categoria del tessile, dell’energia e della chimica della Uil di una nuova politica industriale, che metta al centro la capacità produttiva dell’Italia con particolare attenzione alla crisi energetica.

"E' inqualificabile la sottovalutazione del governo -avverte- e della politica nei confronti di ciò che sta avvenendo nel mondo dell’energia, con la chiusura delle raffinerie per Eni e la chiusura delle centrali elettriche di Enel, con il rischio che le due principali aziende del nostro paese diventino trade companies".

Per il sindacalista, questo "è un problema che riguarda tutti, perché è difficile essere competitivi con un costo dell’energia del 30% superiore a competitors europei, senza contare la crescente dipendenza energetica dall’estero con tutte le incognite del caso. Il tutto senza che emerga una linea di politica energetica".

Tra i temi che saranno affrontati nel corso del dibattito congressuale anche l’accesso al credito e il difficile momento politico: "Renzi, che con i suoi richiami -avverte Pirani- alla necessità di guardare con coraggio alla crisi ricorda tanto Roosevelt al suo discorso inaugurale della presidenza nel 1933, dovrebbe ricordarsi che in poche settimane il presidente americano creò tre agenzie per l’occupazione, che in pochi mesi diedero lavoro a quattro milioni di disoccupati attuando la più grande riforma del sistema bancario".

"Ci faccia vedere -sottolinea- qualcosa di simile Renzi e cominceremo a pensare che il suo governo possa essere meno disastroso di quanto oggi non possiamo pensare". Ma i dati non sono tutti negativi: "Il made in Italy è in ripresa, l’industria farmaceutica e quella chimica reggono e l’Italia ha ancora un futuro industriale", commenta di Pirani in merito ai dati dell’osservatorio della Uiltec che saranno diffusi in sede congressuale.

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