Reichlin: "Soluzioni facili per il Paese non ce ne sono". Per Kostoris, "sì alla Troika senza Fmi e a ristrutturazione debito".
"Io non so se effettivamente si potrà rinunciare alla Troika, ma qualsiasi cosa la sostituirà sarà qualcosa di analogo, magari si chiamerà in altro modo. La Grecia non può uscire dalla sua situazione così, rivolgendosi al mercato, non ne ha la possibilità". E' chiaro l'economista Pietro Reichlin, ordinario di Economia politica alla Luiss di Roma, con Labitalia, sulla possibilità, riportata da fonti di stampa, di un possibile addio alla Troika.
"Io ho l'impressione -spiega Reichlin- che per la Grecia soluzioni facili non ce ne siano. Ha un piano di rientro da rispettare e un disperato bisogno di finanziamenti. Io di alternative alla Troika non ne vedo. Si può fare un'operazione di 'specchietto per le allodole', dicendo che non è la Troika ma qualcos'altro, ma oltre non si può andare".
Anche perchè, sottolinea l'economista, "le banche greche saltano se non si trova una soluzione, e non credo che la Bce possa accedere a finanziamenti particolari per la Grecia".
Per Reichlin, comunque, lo spettro fallimento è lontano: "Un ulteriore fallimento della Grecia è da escludere, ha debiti non con il mercato ma con Paesi come Spagna e Italia per i quali quei crediti sono importanti".
E per l'economista la strada scelta dal governo greco di cercare di ridiscutere il piano di rientro dal debito "vorrà dire che la Grecia sarà ancora più vincolata all'accordo con l'Europa".
