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Formazione: Isfol, boom adesioni a fondi interprofessionali

18 marzo 2015 | 15.14
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Incremento del 9,5% per quanto riguarda le imprese e del 7,3% per i relativi dipendenti.

Formazione: Isfol, boom adesioni a fondi interprofessionali

Boom di adesioni alle iniziative formative finanziate dai Fondi interprofessionali. E' quanto emerge dal 15° Rapporto Isfol sulla formazione continua (2013-14), consueto appuntamento annuale con cui l’Istituto, per conto del ministero del Lavoro, presenta i dati di monitoraggio delle iniziative formative finanziate dai Fondi interprofessionali, che si confermano, appunto, lo strumento più rilevante a cui ricorrono le aziende per implementare e aggiornare le competenze dei lavoratori.

L’incremento di adesioni è del 9,5% per quanto riguarda le imprese e del 7,3% per i relativi dipendenti. Si tratta di uno degli aumenti più significativi degli ultimi anni. Nel 2014 ormai il 69% delle imprese private potenziali ha aderito ai Fondi interprofessionali (in termini assoluti sono oltre 920 mila), che corrisponde all’83% dei lavoratori privati (ossia oltre 9,6 milioni). Particolarmente significativa è la crescita delle adesioni nelle regioni meridionali. Risulta inoltre una maggiore richiesta di risorse ai Fondi interprofessionali da parte delle piccole imprese per sostenere la formazione cosiddetta obbligatoria.

Dal punto di vista dei contenuti, continua a prevalere la formazione legata alla manutenzione delle competenze di settore o trasversale, mentre fatica ad avere maggiore spazio quella proattiva, legata all’innovazione. Solo in determinati settori del manifatturiero e dei servizi Ict, maggiormente quelli spinti da esigenze di export, sono in crescita gli investimenti in innovazione connessi ai cosiddetti intangible assets.

Nel Rapporto, si evidenzia come a seguito della crisi vi siano stati significativi mutamenti nella governance dei sistemi regionali di offerta formativa, tesi a ottimizzare la penuria di risorse e in alcuni casi a concentrarla su specifici segmenti, anche con lo scopo di operare integrazioni tra i diversi livelli di governance e tra organismi operativi, sia pubblici che privati.

In questa direzione proseguono, seppure a rilento, le sperimentazioni di integrazione tra Regioni e Fondi interprofessionali finalizzate a finanziare con risorse congiunte piani di formazione caratterizzati da una vision di sistema che mette insieme target eterogenei (dipendenti e autonomi, ad esempio), reti di imprese e territori. A tal proposito, nel Rapporto viene data visibilità alle sperimentazioni avvenute in Emilia Romagna e Lombardia.

Il Rapporto segnala, inoltre, che una parte rilevante di risorse normalmente indirizzate al supporto della formazione di imprese e lavoratori è stato destinato in questi anni alle indennità per i lavoratori in cassa integrazione in deroga o in mobilità in deroga. Il fenomeno ha assunto una dimensione notevole proprio nel 2013 (di cui si dispone l’ultimo dato completo): il 42% circa (328 milioni di euro dei circa 800 disponibili) delle risorse derivate dal gettito dello 0,30% è stato destinato alle misure a contrasto della crisi. Tale percentuale non aveva mai superato il 20% a partire dal 2009.

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