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Caldo: condizionatore in ufficio? dipende da gestione risorse umane

Lo psicologo del lavoro, rispettare tutte le esigenze personali

Caldo: condizionatore in ufficio? dipende da gestione risorse umane
02 luglio 2015 | 16.30
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Aria condizionata sì, aria condizionata no. Un tiramolla tra colleghi che può diventare un vero e proprio rompicapo per i dirigenti nei periodi più caldi. "Anche l'uso dei condizionatori -spiega a Labitalia Alfio Cascioli, psicologo del lavoro e uno dei massimi esperti in materia di strategie motivazionali- rientra nella buona gestione delle risorse umane. Il leader aziendale, che non è solo un capo perché gode della fiducia dei suoi dipendenti, non deve limitarsi a far fare i controlli tecnici che precedono l'accensione dei condizionatori".

"Deve accertarsi -afferma- che tutti i lavoratori tollerino l'aria condizionata; in presenza, invece, di un problema specifico di salute deve cercare una sistemazione adeguata, sempre all'interno dell'azienda, in modo da tutelare la salute della risorsa umana".

"D'altro canto -avverte Cascioli- non si può obbligare a lavorare con un caldo che arreca sudorazione e anche sbalzi di umore che, inevitabilmente, si ripercuotono sulla resa lavorativa. In generale, dunque, sì all'aria condizionata nel rispetto delle esigenze personali, in modo da far lavorare in condizioni psico-fisiche ottimali".

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