Coinvolgere le comunità locali per ottenere dati di qualità sugli inquinanti presenti nell’aria, con una particolare attenzione all’ozono troposferico che ha effetti rilevanti sulla salute umana, sugli ecosistemi e sull’agricoltura, in particolare durante la stagione estiva e nelle aree rurali e periurbane. Insomma, sono i cittadini ad essere chiamati a monitorare l'ambiente in cui vivono, secondo i principi della 'citizen science' che vede la partecipazione attiva della comunità locale nell’attività di ricerca.
In questo caso specifico s’inserisce il progetto Captor sul monitoraggio dell’ozono (www.captor-project.eu/it/) con Arpa e Legambiente in prima fila. Inizialmente sono stati installati cinque sensori di monitoraggio presso la centralina Arpa di Osio Sotto per 10 giorni in modo da calibrare i sensori sui parametri del sistema pubblico di rilevamento. Tre di questi, successivamente, sono stati collocati nella bergamasca nelle case di volontari a Stezzano e Ponte San Pietro e nella scuola secondaria di Primo Grado Paolazzi Pontida dell’Istituto Comprensivo di Cisano Bergamasco.
I dispositivi rimarranno sul posto fino a metà settembre, sotto la supervisione di tecnici di Legambiente, che supporteranno i volontari nella manutenzione e nella rilevazione dei dati, resi pubblici attraverso la piattaforma online di Captor. L’area bergamasca è stata selezionata tra le aree soggette al rischio di inquinamento da ozono in quanto i cittadini hanno risposto con una grande disponibilità e interesse.
“La pianura Padana è l’area in Europa con le maggiori concentrazioni di ozono, legate sia alla conformazione geografica che non favorisce il ricambio d’aria sia all’elevata pressione antropica – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – L’aspetto più significativo del progetto è che il coinvolgimento dei cittadini contribuisce ad aumentare la consapevolezza della presenza dell’inquinamento da ozono e dei rischi ad esso legati, basata su evidenze e conoscenze scientifiche".
L’obiettivo è di fornire nuove indicazioni puntuali sull’inquinamento dell’aria in particolare per quanto riguarda l’ozono rafforzando la relazione tra istituzioni pubbliche e cittadini. Questa azione inoltre vuole stimolare nuove politiche pubbliche di monitoraggio e controllo.
Il progetto Captor vede, a fianco di Legambiente, istituti di ricerca, università e associazioni italiane, spagnole e austriache impegnati in tre aree di test: in Spagna (Catalogna, l’area a nord-ovest di Barcellona), in Austria (la zona suburbana di Vienna) e in Italia (la pianura padana, con attività nelle zone suburbane o nelle piccole provincie di Piemonte, Lombardia e Emilia-Romagna e Veneto). Si tratta della prima esperienza di stretta collaborazione tra un’istituzione pubblica quale è Arpa, l’ambientalismo scientifico rappresentato da Legambiente e i cittadini.
"Come Arpa – sottolinea il direttore generale Michele Camisasca – abbiamo dato e continuiamo a dare il nostro supporto tecnico-scientifico a tutti i progetti di respiro europeo. Nel caso di Captor il nostro apporto è sulle rilevazioni effettuate, oltre naturalmente a una stretta collaborazione nei momenti di discussione dei risultati e successivamente di comunicazione al pubblico di un tema molto sentito come quello dell’ozono".
"È sicuramente un’iniziativa di grande interesse soprattutto per il coinvolgimento diretto dei cittadini - continua Camisasca - che permette di creare una coscienza comune, base solida per poi studiare e risolvere il problema, e dunque utile a stimolare anche nuove politiche di controllo, attraverso la collaborazione tra enti pubblici e privati".
Il progetto rientra nel bando europeo “Horizon2020 - ICT10: Collective Awareness Platforms for Sustainability and Social Innovation”, il cui scopo è rendere i cittadini più informati e partecipi e, pertanto, capaci di adottare comportamenti e stili di vita, individuali e collettivi, più sostenibili anche con il supporto di piattaforme digitali di condivisione.
I dati registrati dalle centraline sono consultabili in tempo reale sul portale www.captorlegambiente.it