A Napoli la pizza è più buona. Ecco il segreto
"La pizza napoletana fatta a regola d'arte, sia per le modalità di cottura che di preparazione che per gli stessi ingredienti, è una pietanza a basso impatto ambientale. Sono amici dell'ambiente anche i pizzaioli che hanno sostenuto e sostengono l'agricoltura di qualità 'no ogm' insieme alla campagna per tutelare l'Italia, le campagne, i mari contro le trivellazioni petrolifere". Così Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde.
#pizzaUnesco, la campagna mondiale che chiede il riconoscimento dell'arte dei pizzaioli napoletani a Patrimonio dell'Umanità, sabato 10 ottobre farà tappa a Torino in occasione del Festival CinemAmbiente. Due le iniziative in programma: il rilancio della World Petition e la proiezione del corto "Pizza Pride – Orgoglio italiano".
La petizione promossa da Alfonso Pecoraro Scanio riparte così dal capoluogo piemontese dopo il successo delle iniziative #pizzaUnesco al Napoli Pizza Village. Già raccolte oltre 430mila sottoscrizioni e ora si punta al primo milione di firme entro dicembre.
"Abbiamo accolto con piacere l'iniziativa per sostenere la raccolta firme sulla petizione #pizzaUnesco – commenta Gaetano Capizzi, direttore di CinemAmbiente – Crediamo che sia anche grazie a petizioni popolari di questo genere che si possano tutelare, attraverso strumenti che ci offrono gli organi internazionali, l'ambiente e insieme la garanzia dell'origine dei prodotti alimentari".
Nel pomeriggio la proiezione di "Pizza Pride – Orgoglio italiano" per la regia di Gabriele Albanesi. Tra splendide vedute della città e del golfo di Napoli, il corto è un viaggio alla scoperta della vera pizza napoletana e delle sue radici culturali, arricchito da testimonianze. Tra queste, c'è anche quella di Lidia Bastianich, star della cucina regionale italiana negli States.
Dalla battaglia contro le deformazioni culturali e commerciali della specialità napoletana alla campagna #NoTriv, la pizza è un'arte che celebra il connubio tra passione gastronomica e tutela ambientale, "sono convinto – conclude Pecoraro Scanio – che anche i pizzaioli potranno dare il loro contributo al referendum nazionale in cui gli italiani saranno chiamati a scegliere tra un futuro sostenibile o petrolifero".