Varriale: "Ho fiducia nei giudici, ricordo che esiste presunzione di innocenza"

Il giornalista dopo il licenziamento dalla Tv di Stato: "Rai condannata a gennaio per la dequalificazione professionale operata nei miei confronti"

Enrico Varriale (Fotogramma)
Enrico Varriale (Fotogramma)
03 ottobre 2025 | 14.43
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"Ricordando il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, considero tendenziose e provocatorie le indiscrezioni di alcuni organi di stampa che, citando 'fonti ufficiose Rai', ipotizzano altre ragioni alla base della decisione aziendale. Ribadisco la mia fiducia nei Giudici e resto convinto che, sia in sede penale che giuslavoristica, riuscirò a dimostrare la bontà delle mie ragioni, a cominciare dalla impugnativa del licenziamento, per la quale ho già conferito mandato ai miei legali". A parlare, tramite una nota stampa, è Enrico Varriale, dopo il licenziamento del giornalista dalla Rai in seguito alla condanna in primo grado in un procedimento che lo vedeva imputato per stalking e lesioni.

"Sui motivi che hanno portato alla decisione aziendale di interrompere il rapporto di lavoro - sottolinea poi il giornalista sportivo - ricordo che nella prima vicenda penale allo stato esiste una sentenza di condanna a 10 mesi, con pena sospesa e non menzione, avverso la quale ho già proposto appello. Nel secondo caso non si è ancora conclusa la fase istruttoria del processo ed io stesso non sono stato ancora sentito dal Giudice".

Nella nota Varriale rivela poi un ulteriore dettaglio sui suoi rapporti con la tv di Stato. "La Rai, che negli ultimi quattro anni mi ha totalmente impedito di fare il mio lavoro (ma non mi ha mai sospeso cautelarmente dal servizio non essendoci motivazione per farlo), è già stata condannata dal Tribunale di Roma lo scorso 22 gennaio 2025 per la dequalificazione professionale operata nei miei confronti - scandisce il giornalista - La relativa sentenza, solo parzialmente ottemperata dall'Azienda, non è stata da me finora resa pubblica per il rispetto che ho sempre avuto per la Rai, di cui sono parte da quasi 40 anni".

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