
Interpreta Adelina Tattilo nella serie Netflix 'Mrs Playmen', che racconta l'editrice della prima rivista erotica italiana
"Stiamo permettendo il ritorno della buon costume dell’Italia conservatrice. Io non faccio altro che pensare che, anche prima degli Anni 70, c'erano i manicomi dove andavano non solo le persone con patologie psichiatriche, ma anche le madri single, i bambini vivaci, quindi persone che non avevano in nessun modo bisogno di stare lì. La cosa ben più grave è che la società abbia tollerato che esistessero questi luoghi. E oggi sta tollerando che non vengano concessi in molti ospedali, che paghiamo con le nostre tasse, gli aborti. Sta tollerando tante cose, quindi forse è arrivato il momento che si renda conto che bisogna fare qualcosa. Se 50 anni fa era così, oggi, nel 2025, non è più accettabile". A parlare è l'attrice Carolina Crescentini alla 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma, in cui presenta 'Mrs Playmen', la serie Netflix ispirata alla storia di Adelina Tattilo, l'editrice della prima rivista erotica italiana. "La sua è una storia di autodeterminazione: è una donna che scopre di essere più forte di quello che le hanno detto di essere". Per interpretarla "ho studiato un'epoca pensando che fosse l'epoca, e invece è l'oggi", riflette l'attrice.
La serie - dal 12 novembre su Netflix con la regia di Riccardo Donna - non porta soltanto "la storia di una donna che ha sfidato la concezione maschile che aveva un possesso sul corpo femminile". Lei "oggi ci sta dicendo di riprenderci il nostro corpo per farci quello che vogliamo, anche una copertina in mutande e reggiseno". Leggendo i libri su di lei e il contesto in cui è vissuta "ho scoperto come ci siano tante cose simili al nostro presente". Adelina "si ritrova ad avere le redini della redazione di una rivista erotica, che era di suo marito. Inizialmente non viene accettata come capo in quanto donna, così come le sue opinioni". E 'Mrs Playmen' "affronta proprio il viaggio che lei fa nella ricerca della consapevolezza di essere una donna libera, coraggiosa e con tutti gli strumenti che le permettono di fare qualsiasi cosa desideri. Quando lo scopre, sboccia". La rifrangenza con l'oggi "non ha semplicemente a che fare con le battaglie che ha fatto lei", ma anche "con la perdita delle vittorie delle nostre madri e nonne: possiamo chiamarli femminicidi, delitti d'onore, matrimoni riparatori, stupri ma se si guarda al passato e vedi che dopo 50 anni stiamo messi ancora così, dovremmo arrabbiarci tantissimo".
Dall'attrice una riflessione sulla rappresentazione delle donne sullo schermo: "Da alcuni anni a questa parte, gli sceneggiatori hanno iniziato a raccontare un certo tipo di donne che prima sì esistevano, ma erano raccontate come la moglie, l'amante o l'oggetto del desiderio del maschio protagonista".