
E’ il film più atteso del Lido ma la distribuzione, fissata a gennaio 2026, apre a diversi interrogativi sulla possibile corsa alla statuetta
Un velo di mistero, l'attesa delle grandi occasioni e il ritorno di un sodalizio artistico che ha fatto la storia del cinema italiano recente. Sarà ‘La Grazia’ di Paolo Sorrentino, con protagonisti Toni Servillo e Anna Ferzetti, ad aprire l'82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia (27 agosto - 6 settembre). Una scelta che proietta immediatamente al centro dell'attenzione mondiale il film, il cui destino, secondo il direttore della kermesse Alberto Barbera, è “lasciare il segno per la sua grande originalità e la sua forte attualità”. Il film, in ossequio al riserbo che il regista esige sempre sulle sue opere, è stato finora descritto semplicemente come “una storia d’amore” e nel catalogo online della Biennale il paragrafo dedicato alla sinossi è completamente assente per questa opera. Ma c’è chi ipotizza che il titolo ‘La Grazia’ possa riferirsi all’atto di clemenza del presidente della Repubblica. Si sa, il cinema di Sorrentino comincia ben prima del primo fotogramma: inizia dal mistero che lo precede. In un momento in cui tutto viene ‘spoilerato’, forse il regista partenopeo sta facendo al pubblico un grande regalo: l’opportunità di sorprendersi.
E proprio nel solco di questo mistero, aleggia un’ombra, o meglio, un'anomalia da calendario che sta già facendo discutere: ‘La Grazia’ snobberà gli Oscar? La ragione dell'interrogativo è puramente tecnica: la data di uscita nelle sale è fissata al momento per il 15 gennaio 2026, una collocazione che lo pone decisamente fuori tempo massimo per la finestra d'eleggibilità richiesta affinché un film possa essere selezionato come candidato italiano per la categoria del Miglior Film Internazionale. Tale finestra, infatti, si chiude in autunno.
Si tratta dunque di una precisa volontà strategica o di una necessità produttiva? La domanda serpeggia tra gli addetti ai lavori. La prima ipotesi suggerirebbe una scelta autoriale forte, quasi una dichiarazione d'intenti per sottrarre il film alle dinamiche della lunga e dispendiosa ‘campagna degli Oscar’. La seconda ipotesi dipende da un altro importante fattore da tenere in considerazione: la distribuzione internazionale è stata acquisita da Mubi. Questo elemento potrebbe permettere al film di fare a meno della candidatura italiana. Una piattaforma globale come Mubi, infatti, potrebbe garantire a 'La Grazia' una ‘qualifying run’ (una settimana di programmazione in sale specifiche del mercato statunitense) entro la fine del 2025, rendendolo eleggibile per tutte le altre categorie principali degli Academy Awards, da Miglior Film a Miglior Regia, bypassando così il percorso nazionale. Una strategia audace per puntare direttamente ai premi maggiori.
Su questa possibilità potrebbe giocare un ruolo fondamentale il percorso del film al Lido. Un'accoglienza trionfale, magari coronata dal Leone d'Oro, potrebbe esercitare una pressione tale da convincere la produzione a rivedere i propri piani, per consentire a Sorrentino di tornare agli Oscar. Perché, si sa, il palcoscenico del Lido è il luogo dove le sorti di un film possono cambiare in una notte. (di Loredana Errico e Lucrezia Leombruni)