Il ds giallorosso: "Falsità e calunnie su di me, ma ho la schiena dritta"
"Io bacchettato da Dzeko e messo alla prova dalla nuova proprietà? Sono tutte cazzate". Il direttore sportivo della Roma, Gianluca Petrachi, si lascia andare a un duro sfogo dopo i rumors circolati nelle ultime settimane. L'occasione per lanciare il suo j'accuse, rivolto soprattutto alla stampa, è la presentazione dei nuovi acquisti Roger Ibanez, Gonzalo Villar e Carles Perez.
"Mi premeva puntualizzare alcuni aspetti che da qualche settimana escono fuori. Ci tenevo a fare chiarezza, perché poi a volte quando si scrive e si dicono delle cazzate se non fermi l’emorragia rischiano di passare per vere. Io alla mia prima conferenza dissi che per la Roma era il famoso anno zero: sono stato chiamato dalla proprietà per cercare di provare a recuperare quelli che sono stati gli errori fatti negli anni precedenti. Naturalmente con tanta umiltà e con tanta voglia e entusiasmo mi sono calato totalmente nella parte e credo che in questi sei mesi è stata fatta una grande mole di lavoro", sottolinea Petrachi.
"Non accetto le calunnie e le falsità che a volte su giornali e sui media escono fuori da vigliacchi, perché bisogna guardarsi in faccia e dire le cose come stanno. Forse io sono scomodo, perché non faccio comunella, non rispondo messaggi e la mia schiena è dritta", continua il ds giallorosso.
"Ci sono tanti articoli in cui si dice, faccio degli esempi: 'Petrachi bacchettato da Dzeko e chiede più qualità'. Niente di più falso. Lui deve fare il calciatore intanto, poi è molto intelligente e non si sarebbe mai permesso di dire qualcosa del genere. Se deve dire qualcosa lo fa nello spogliatoio essendo il capitano e il leader", spiega riferendosi all'attaccante bosniaco.
E ancora: "Seconda c...a: si dice che io sia stato convocato per essere messo alla prova dalla nuova proprietà. Niente di più falso. Io ho dovuto parlare delle possibili nuove spese della Roma con i possibili nuovi proprietari. Molti di voi hanno marciato sulla mia possibile squalifica: in 30 anni di calcio ho sempre fatto tutto in modo leale e questo è stato ripagato. Sono consapevole che questo è un momento difficile, in cui, secondo me, abbiamo smarrito un po' di umiltà, forse la grande prestazione nel derby ci ha fatto volare troppo alti".