Fognini e De Giorgi: "Lo sport è educativo come la scuola e la famiglia"

Fognini e De Giorgi:
08 agosto 2025 | 13.08
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Lo sport come strumento di inclusione, benessere e crescita economica. Questo il concetto affermato da Fabio Fognini, stella del tennis che ha terminato la sua carriera nell’ultima edizione di Wimbledon, e Ferdinando De Giorgi, pezzo di storia del volley italiano scritta prima da palleggiatore e poi da allenatore della Nazionale, nel corso della presentazione, a Bisceglie, de “L’anima sociale e industriale dello sport”, il libro di Vito Cozzoli, amministratore delegato di Autostrade di Stato, già presidente e amministratore delegato di Sport e Salute.

“Da quando ho smesso di giocare, non ho più toccato la racchetta e ho rivisto pochissimi highlights. Sono molto autocritico con me stesso, ma che mi conosce sa ho sempre messo tanta passione in ciò che ho fatto - ammette Fognini durante l’evento moderato da Giuseppe De Bellis, direttore editoriale di Sky -. Se la gente ancora mi apprezza vuol dire che qualcosa di buono ho costruito. Un consiglio a chi inizia a praticare sport? Ai bambini dico divertirsi, lo dico da padre. Per diventare campioni ci vuole fortuna, sacrificio, abnegazione. Lo sport è vita, ti dà tanto ma richiede anche tanto impegno”.

Un concetto condiviso da Fefè De Giorgi: “Lo sport, soprattutto in questo particolare momento storico, è un mezzo eccezionale per migliorare le nostre vite - spiega il coach -. Lo sport assolve in certi casi e in tempi più brevi agli scopi educativi che hanno la scuola e la famiglia, e un tempo anche gli oratori. Lo sport aiuta a praticare determinati valori che poi torneranno utili nella vita di tutti i giorni, a prescindere dalla carriera nell’ambito sportivo”. Parole cariche di significato che riprendono lo scopo del libro di Cozzoli, con la prefazione di Giuseppe Marotta, che propone non solo una riflessione teorica, ma un viaggio dentro un mondo che unisce sport, economia, comunità e territori.

“Lo sport è il migliore investimento per il futuro - ha affermato Cozzoli -. Lo sport può fare la differenza nella crescita del Paese perché non è soltanto un gioco o intrattenimento, ma un fenomeno sociale totale, capace di generare coesione, sviluppo e crescita. Lo sport come diritto per tutti e per tutti, una leva di cambiamento, un ammortizzatore sociale".

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