Sale a 11 il numero delle donne morte in India dopo un intervento di sterilizzazione di massa, organizzato dal governo, nello stato di Chhattisgarh, che ha indetto uno sciopero generale per protestare contro i presunti casi di malasanità.
In totale sono state 83 le donne sottoposte sabato all'operazione di tubectomia in un ospedale statale della città di Bilaspur. Un intervento gratuito offerto nell'ambito di un programma nazionale per il controllo delle nascite. Le pazienti sono state mandate subito a casa, ma lunedì molte hanno iniziato a lamentare dolore, nausea e febbre. Purtroppo per 11 di esse non c'è stato nulla da fare. "Al momento ci sono 59 donne ricoverate in ospedale, sei in gravi condizioni", ha detto un funzionario del distretto aggiungendo che "una squadra di sei medici esperti ha raggiunto Chhattisgarh per indagare e aiutare con le cure".
Lo sciopero generale è stato proclamato dal Partito del Congresso, all'opposizione, che ha duramente attaccato il governo del Chhattisgarh guidato dal rivale Bharatiya Janata Party e ha chiesto le dimissioni del primo ministro e del titolare della Sanità dello Stato.
Il premier Narendra Modi, che è attualmente in Myanmar, ha ordinato un'"indagine approfondita su tutta la questione". Da un primo esame sembra che le donne siano morte a causa di un'infezione o di una forte emorragia, ma maggiori informazioni si avranno solo dopo le autopsie. Intanto quattro dottori governativi sono stati sospesi, incluso il chirurgo che ha eseguito gli interventi e il direttore del programma di pianificazione familiare del distretto.
