Antonio Massari, 39 anni, nel febbraio 2013 morì dopo 9 giorni di coma in seguito ad una brutale aggressione. L'uomo sarebbe stato chiamato per un 'chiarimento' di carattere personale e nel corso di una colluttazione, spinto, avrebbe battuto la testa. Secondo quanto accertato, la vittima venne accompagnata in auto al pronto soccorso e lì abbandonata
Sarebbe il giovane fidanzato della figlia di un pregiudicato l'autore dell'omicidio di Antonio Massari, il fruttivendolo ambulante di 39 anni, ucciso nel febbraio del 2013 nelle campagne di Manduria, in provincia di Taranto. Il presunto responsabile è stato individuato e arrestato dai carabinieri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Altre tre persone, tra le quali due donne, madre e figlia, sono state sottoposte agli arresti domiciliari. La vittima, durante una lite avvenuta nel tardo pomeriggio del 7 febbraio 2013, fu spinta per terra e batté la testa. Quindi Massari fu accompagnato in ospedale da sconosciuti che lo lasciarono davanti all'ingresso e sparirono.
All'inizio si pensò a lesioni dovute a un investimento stradale o a botte. L'uomo venne trasferito nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale 'Santissima Annunziata' di Taranto, dove morì il 16 febbraio successivo senza mai aver ripreso conoscenza e quindi senza aver potuto rilasciare alcuna dichiarazione sui responsabili agli inquirenti
I carabinieri del Comando provinciale di Taranto hanno eseguito questa notte quattro arresti: secondo quanto accertato, la vittima venne accompagnata in auto al pronto soccorso e li' abbandonata da due persone rimaste finora sconosciute che si allontanarono. Probabilmente si trattava di alcuni partecipanti all'aggressione. In ospedale Massari entro' in coma e dopo nove giorni mori'.