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Taranto, omicidio pregiudicato: figlio confessa. Esasperato da vessazioni a madre

28 febbraio 2014 | 15.05
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Taranto, omicidio pregiudicato: figlio confessa. Esasperato da vessazioni a madre

Ha confessato Eneo Motolese, 20 anni, il giovane che ieri sera in via Liberazione al quartiere Paolo VI di Taranto, ha ucciso il padre Cosimo Motolese, 55 anni, pregiudicato, con quattro colpi di pistola calibro 45 che hanno raggiunto la vittima alla testa e a una spalla. E' avvenuto vicino all'abitazione della famiglia, nei pressi della Corte di Appello. Nei suoi confronti il pm della Procura del capoluogo jonico, Giovanna Cannalire, ha emesso un fermo di indiziato di delitto.

Secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri sulla base dell'audizione del giovane, il ventenne era esasperato per i comportamenti aggressivi del padre, fortemente provato dalla tossicodipendenza, ai danni della madre. Per questo ha deciso di porre fine alle vessazioni quando il padre si e' presentato sotto casa. Motolese, ferito gravemente, e' stato trasportato dai sanitari del 118 al pronto soccorso dell'ospedale 'Santissima Annunziata' dove e' morto a un'ora dal ricovero. Le indagini si sono dirette sia nel mondo della malavita locale che nella vita privata della vittima.

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Taranto hanno ascoltato anche il figlio della vittima, gia' noto alle forze dell'ordine, la cui versione dei fatti non ha convinto finche' stamane, Eneo Motolese, durante un lungo interrogatorio, e' crollato ammettendo le sue responsabilita'. Durante le indagini e' stata trovata e sequestrata l'arma del delitto, una pistola semiautomatica Colt con matricola abrasa, calibro 45, nascosta dal giovane in un terreno incolto poco distante dall'abitazione della vittima vicino alla facolta' di ingegneria. I militari hanno repertato anche i 4 bossoli esplosi, nonche' i capi di abbigliamento usati durante l'azione delittuosa, alcuni dei quali macchiati di sangue.

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