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Tav ad alta tensione

01 marzo 2019 | 07.44
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Arriva un supplemento di analisi voluto dal Mit. Palazzo Chigi: "Da Conte nessuna apertura a mini Tav". Tria ribadisce apertura, Toninelli il suo no. Trenta: "Arriveremo a soluzione condivisa". Da Pd mozione di sfiducia contro il ministro dei Trasporti

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

L'opposizione parla di telenovela, fatto sta che sulla Tav non si è ancora trovata la quadra. Che ci sia "un dibattito all'interno del governo italiano", con "posizioni differenti", lo ribadisce anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria che allo stesso tempo riafferma la sua apertura sulla linea ferroviaria Torino-Lione: "Io spero in un'evoluzione positiva''. "Del resto c'è una legge su questo e per cambiare ci sarebbe bisogno di un'altra legge, ma non credo sarà cosi", ha aggiunto. "Credo che sulla Tav sarà possibile che arriveremo a una soluzione e che sarà una soluzione pienamente condivisa nel governo come abbiamo fatto per tutti gli altri temi" assicura il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, intervenendo al programma 'Stasera Italia' su Rete4. "Noi non siamo contrari per principio all'alta velocità, perché per il Paese significa sviluppo - tiene a specificare Trenta - Abbiamo espresso sempre dubbi sul progetto della tratta Torino-Lione".

Il premier Giuseppe Conte ieri ha detto che sta "studiando bene il dossier" sulla linea ferroviaria Torino-Lione sulla quale sta per arrivare un supplemento di analisi sui costi e benefici per l'Italia, come fatto sapere dal professor Marco Ponti, l’esperto chiamato dal ministro Toninelli ad analizzare una trentina di opere pubbliche.

Supplemento di analisi non voluto dal presidente del Consiglio, che tra l'altro "non ha aperto a nessuna ipotesi di mini-Tav", come sottolineato sia da palazzo Chigi che dal Mit. "Il Presidente Conte - sottolineano dalla presidenza del Consiglio - non ha mai anticipato nessun giudizio, mentre ha sempre ribadito e ancora ribadisce che verrà presa, nella massima trasparenza, la migliore decisione possibile nell'interesse esclusivo del Paese e dei cittadini all'esito dello studio attento del dossier e del confronto politico che ne conseguirà".

Anche il Mit, poco prima, con una nota aveva precisato che "l'ulteriore supplemento della analisi costi benefici sul Tav Torino-Lione, che riguarda solo la parte italiana del tunnel di base e la tratta nazionale, è stato prodotto dal gruppo di lavoro del professor Ponti su uno specifico input giunto non dalla Presidenza del Consiglio, ma dal Mit e solamente per lo scrupolo di voler dare un ulteriore riscontro al dibattito che si era creato intorno al metodo della analisi". "Come ammesso dagli stessi autori, che il Ministero ringrazia per lo sforzo ulteriore, questo contributo si basa su una impostazione che in qualche modo distorce il corretto fondamento della analisi originale. Il risultato è comunque molto negativo - circa -2,5 miliardi nello scenario realistico, peraltro con una incidenza nettamente inferiore delle mancate accise incassate dallo Stato - e ciò nonostante si considerino i costi dell'investimento al netto dei fondi Ue che, tuttavia, arriveranno eventualmente in massima parte solo a consuntivo", aggiunge il Mit. "La bozza di questo supplemento è stata consegnata alla Struttura Tecnica di Missione del Ministero soltanto nella giornata di ieri e sarà regolarmente pubblicata - conclude la nota - dopo il vaglio di conformità da parte della medesima Struttura".

Anche il ministro Danilo Toninelli ha ribadito la propria posizione sulla Tav "come esponente del M5S", un "no senza alcun pregiudizio". "Può anche servire. Sono felice se dopo il 2070 servirà, ma io sono ministro delle Infrastrutture e Trasporti e vi rendete conto cosa potrebbe accadere se muore una famiglia perché crolla un altro ponte? Io mi sentirei responsabile, anche se dal punto di vista giuridico non lo sono, perché avrei potuto impegnare le risorse del Tav per fare la manutenzione a quelle strutture. Sinceramente non voglio che questo governo si senta responsabile", ha sottolineato.

"La Tav ormai mi fa sorridere, perché è diventata un'ossessione giornalistica - ha detto Toninelli a margine della visita a un cantiere sulla superstrada Milano–Lecco - Voglio chiarire una volta per tutte: l'unica analisi costi-benefici esistente e gli unici dati scientifici provati dicono che i costi ammontano da un deficit di 7 miliardi fino a un massimo di 8". "Questo supplemento di studio che è stato fatto sul Tav e che non riguarda l'Italia non è scientifico: come si può scorporare un camion che passa da un tunnel italiano, o tedesco o francese? I numeri - ha proseguito - vanno analizzati scientificamente. Siccome noi vogliamo essere totalmente trasparenti e chiari, abbiamo aggiunto un supplemento che gli stessi tecnici hanno definito non scientifico ma lo abbiamo aggiunto per aiutare il dibattito ed è risultato enormemente negativo anche questo esito". "Nessuno può dire che esiste un'altra analisi dei costi, ce n'è una sola, ma abbiamo dato materia per un dibattito. Ma che senso ha un'analisi se non è scientifica? Me lo chiedo anch'io, ma vogliamo che si sappia tutto e quindi diamo anche dati non scientifici... delle supposizioni, delle ipotesi" ha concluso.

Intanto la capogruppo Pd in commissione Trasporti Raffaella Paita "ha fatto sapere che presenteremo una mozione di sfiducia per Toninelli che ha bloccato i cantieri in tutta Italia, ha preso in giro gli italiani e per essere stato di fatto commissariato". "Il 3 febbraio (1 mese fa) Di Maio aveva definito la minitav una 'super cazzola'. Oggi - osserva Paita - apprendiamo che Conte (Mascetti?) sposa la linea minitav dettata dalla Lega. Un progetto che non esiste. Nulla di più assurdo e falso". "Nuove approvazioni, ripristino dei lavori già fatti, perdita di finanziamenti, imprese in ginocchio, lavoratori lasciati a casa e tanto tempo perso per salvare la faccia al governo dopo che il M5S ha straperso le regionali. Da questa vicenda emerge una sola certezza: Toninelli deve dimettersi - per avere detto che lo scavo non era mai iniziato salvo poi dal suo ministero scrivere che ci sono già diversi km scavati del tunnel di base oltre ai 25 km di gallerie servizio". "Ha mentito o è incapace - per avere dato il via libera ai bandi solo ora grazie alla lotta della società civile e politica di tutta Italia ma dicendo che tanto ha sei mesi per revocarli. Allora perché non li ha pubblicati quando a settembre poteva farlo? Sta giocando sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini con continui rinvii - la sua analisi costi benefici come abbiamo sempre detto è inaffidabile e ha fatto perdere tempo e credibilità al paese. Adesso anche Conte la sconfessa, la mini tav non esiste: è lo stesso progetto già approvato. Salvini mente o è incapace e Toninelli se ne deve andare se decide Salvini anche le bugie da dire agli italiani", conclude Paita.

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