I servizi di sicurezza registrano ''una rinnovata differenziazione'' tra le frange più oltranziste della lotta alla Tav e ''la componente popolare del movimento, che intende condurre una 'resistenza' pacifica alla grande opera, anche se nel suo ambito si sono talora registrate posizioni di acquiescenza ad episodi di sabotaggio''. Il ''rischio di 'salti di qualità' nella lotta all'Alta Velocità'', si legge nella Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza, curata dal Dis e relativa al 2013, ''resta collegato soprattutto ad interventi di matrice anarco-insurrezionalista''.
Di rilievo, a questo riguardo, ''l'attivismo di componenti 'movimentiste' della galassia insurrezionale, per le quali la tematica valsusina rappresenta uno dei terreni su cui si può tradurre efficacemente in prassi la lotta contro lo Stato''.