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Tenga (Chainside), 'in Italia investiti in bitcoin 15-20 mld dollari '

09 febbraio 2021 | 16.50
LETTURA: 3 minuti

Tenga (Chainside), 'in Italia investiti in bitcoin 15-20 mld dollari '

"La domanda che si sono fatti gli investitori in queste ore è 'cosa sa Elon Musk che io non so'? Se un imprenditore visionario come lui ha visto nel bitcoin un valore e ha deciso di esporsi pubblicamente per affermarlo questo è un invito a tutti a prestare attenzione e a dare credibilità a questa moneta". A insistere sul fatto che dopo che Tesla ha puntato 1,5 miliardi di liquidità sul bitcoin nessuno puo' più permettersi di ignorare il fenomeno è Federico Tenga, uno dei consulenti chiamati dal Mise per mettere a punto la strategia nazionale per la blockchain. E' co-founder e coo di Chainside, società che offre soluzioni per pagamenti in bitcoin e che conta tra i suoi clienti ItTaxi e Sorgenia.

"Il fatto che una delle aziende più grandi al mondo per capitalizzazione, per volontà del ceo, uno degli uomini più ricchi al mondo, si è esposta in maniera così forte (accetterà anche pagamenti in questa moneta per le sue auto n.d.r.) è destinato a cambiare la percezione dei bitcoin" dice Tenga all'Adnkronos.

In Italia Federic Tenga è un antesignano della moneta digitale che dopo l'annuncio di Musk ha visto schizzare le quotazioni alla cifra record di 43mila dollari. "La stima del mercato italiano dei bitcoin è che rappresenti tra l'1 e il 2% del mercato mondiale; quindi si puo' stimare che in Italia ci siano 15-20 miliardi di dollari investiti in bitcoin".Qual è la chiave dell'affermazione del bitcoin? "La chiave del successo - spiega l'esperto - è che si tratta di una forma di moneta neutrale: se euro e dollaro sono monete e anche strumenti usati dalle banche centrali per perseguire obiettivi sia politici sia macroeconomici, l'unico obiettivo del bitcoin è quello di essere la migliore forma di moneta possibile, è neutrale, non è soggetta a inflazione (nessuno puo' emettere più bitcoin di quelli definiti dal protocollo), nessun ente puo' censurare o manovrare le transazioni, è un asset liquido che puo' essere movimentato senza l'intermediazione finanziaria".

In una moneta di questo tipo, specialmente dopo gli effetti che ha avuto l'annuncio di Musk, non sono da temere le fiammate speculative? "Certo è un asset molto volatile perché con la crescita di interesse e l'ingresso di nuovi capitali uno potrebbe investire e poi trovarsi a perdere o guadagnare anche il 10% in pochi giorni, ma - sottolinea Tenga - nel lungo periodo il trend e positivo, è un asset che sta crescendo anche se sicuramente ha un fattore di rischio. Certo non è un investimento dove mettere tutti propri risparmi". Comunque "ci sono tanti indicatori positivi, molti investitori istituzionali stanno cominciando a esporsi sui bitcoin ed è un trend in crescita anche perché l'ecosistema è maturo" conclude.

Si parla sempre più della necessità di una regolamentazione delle monete digitali: "sì si tratta di una regolamentazione delle piattaforme di compravendita che comunque andrebbe a impattare gli operatori della parte industriale non il bitcoin stesso" spiega Tenga che a tale proposito chiarisce anche l'aspetto legato alle blockchain. "Il bitcoin usa la blockchain come tecnologia abilitante perché grazie al sistema delle 'catene' è possibile avere un sistema monetario decentralizzato e non controllato da nessun ente".

E' vero che per sfruttare l'aspetto dell'anonimato il bitcoin puo' essere usato per transazioni illegali? "Dall'ultimo rapporto dell'Interpol è emerso che il fenomeno del riciclaggio è misero rispetto al totale e la percentuale legata al bitcoin inferiore rispetto ai sistemi 'tradizionali'; in altre parole -conclude -non è ancora un fenomeno rilevante su questo fronte".(di Laura Valentini)

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